Commissione d’accesso di Diano Marina in prefettura, vertice con finanza e polizia

16 luglio 2015 | 12:32
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Commissione d’accesso di Diano Marina in prefettura, vertice con finanza e polizia
Commissione d’accesso di Diano Marina in prefettura, vertice con finanza e polizia
Commissione d’accesso di Diano Marina in prefettura, vertice con finanza e polizia

Imperia. La  commissione d’accesso al lavoro su delega del Viminale nel Comune di Diano Marina ha incontrato stamane il prefetto Silvana Tizzano a Imperia. Un vertice al quale hanno anche partecipato guardia di finanza e squadra mobile.

Sull’esito dell’incontro sia da parte della prefettura che da parte degli organi inquirenti vige però il massimo riserbo. Ma i prefetti così come i responsabili della squadra mobile e delle fiamme gialle sono stati visiti nel palazzo del governo imperiese.

Come noto non sono bastati tre mesi per esaminare tutta la mole di documenti che sono stati fotocopiati negli uffici municipali a caccia di eventuali prove sulle (sospette) infiltrazioni da parte della ‘ndrangheta calabrese nell’attività amministrativa dianese.

Anche il sindaco Giacomo Chiappori, per la delicatezza dell’attività svolta dai commissari, si limita a dire che “in questo momento gli impiegati e i funzionari degli uffici si sono messi a disposizione della commissione”.  Per il resto si trincera dietro un secco, quanto prevedibile, “no comment”.

Una cosa è certa Paolo D’Attilio, vice prefetto vicario della prefettura di Genova, il viceprefetto aggiunto di Torino Barbara Buffa e Flavia Pellegrino, dirigente in servizio nella prefettura di Cuneo stanno facendo un lavoro complesso ed esaustivo:  spulciano i documenti acquisiti nei vari settori. “Non vengono esaminati solo quelli relativi all’urbanistica”, trapela da “radio Comune”. E l’attività è destinata a durare ancora per lungo tempo. 

A portare alla decisione del ministro dell’Interno di inviare i tre commissari era stata la relazione dell’allora prefetto di Imperia Fiamma Spena, oggi prefetto di Genova. Nella relazione, che risale al 2014 e che allora venne secretata, il prefetto parlava espressamente di “elementi su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata calabrese” e di “forme di condizionamento degli amministratori stessi, che compromettono la libera determinazione degli organi elettivi”.

Diano Marina, retta da un sindaco della Lega Nord alla guida di una giunta di lista civica, è il terzo comune dell’imperiese che rischia lo scioglimento come già avvenuto per Bordighera nel 2011 e per Ventimiglia nel 2012.