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Accattoni e melonari, il bilancio della polizia municipale di Imperia

18 luglio 2015 | 10:26
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Accattoni e melonari, il bilancio della polizia municipale di Imperia

“Per quanto concerne i vagabondi, – spiegano dalla polizia municipale di Imperia – nell’ultimo triennio, sono stati identificati più di cinquanta persone”

Imperia. ‎Da alcuni anni la città di Imperia deve affrontare anche il problema della presenza dei cosidetti melonari, peraltro pochi rispetto ad altre realtà, e degli “accattoni” e tali problematiche non sono certamente sottovalutate dalla polizia municipale. Infatti numerose sono state le verbalizzazioni e le merci confiscate nei confronti dei venditori abusivi.

La polizia municipale del capoluogo si è attivata in tal senso, con la confisca dei veicoli utilizzati per tale attività anche se ciò ha comportato l’anticipazione da parte del Comune delle spese di custodia per parecchie migliaia di euro e pertanto si sta cercando di recuperare l’ esborso di denaro pubblico chiedendolo ai proprietari dei mezzi sequestrati.

“Per quanto concerne i vagabondi, – spiegano dalla polizia municipale di Imperia –  nell’ultimo triennio, sono stati identificati più di cinquanta persone e quando è stato possibile si è proceduto a sgomberi di edifici ed allontanamenti.”

Proprio per questi motivi, il comandante della polizia municipale di Imperia Aldo Bergaminelli predispose un’apposita delibera di modifica del regolamento di polizia urbana, introducendo specifica sanzione pecuniaria e possibilità di sequestro dei proventi illeciti derivanti dall’accattonaggio. Tale proposta di deliberazione è stata discussa dalla Giunta Comunale nell’ottobre dell’anno scorso demandando alla competenza del Consiglio Comunale la sua approvazione definitiva.

“Ad oggi -evidenzia il comandante – non risulta ancora iscritta nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale e nel momento in cui le norme citate saranno approvate, nel rispetto del principio di legalità, saranno fatte rispettare.

Non consta alla polizia municipale alcuna recente ordinanza in materia, che peraltro  non sarebbe scevra di dubbi di legittimità per nota sentenza della Corte Costituzionale che ha limitato l’eccessiva attività ordinatoria degli enti locali.”