Ventimiglia, seconda notte sugli scogli per i 50 profughi dell’Africa Orientale
Oggi terzo giorno di sit in sugli scogli e sicuramente ci sarà l’epilogo di questa situazione dove i migranti dovranno, per forza di cose fare marcia indietro
Ventimiglia.Seconda notte sugli scogli per i circa 50 profughi dell’Africa Orientale che nutrono la speranza di poter varcare il confine italo-francese e raggiungere l’Europa del Nord.
A Ponte San Ludovico fa freddo e si cerca di dormire come si può, chi sul prato, chi sul mare avvolto da coperte e indumenti e chi addirittura sul marciapiede. Sfiniti, stanchi ma fieri proseguono anche di notte la loro protesta e Mentone rimane solo uno sfondo da cartolina.
La Francia in barba alle libertà personali ed ai valori repubblicani di libertà, uguaglianza e fratellanza, prosegue nel suo intento di bloccare l’entrata a questi disperati, oltre che a fare i dispettosi, per non usare altri termini, nei confronti dei cugini italiani.
La mezzanotte è passata da qualche ora, il 14 giugno è ormai alle spalle, giorno in cui l’europa firmo’ il trattato di Schengen, quello del libero transito delle persone per i paesi dell’Unione.
Oggi quel trattato è un anacronismo bello e buono. La gendarmerie controlla a vista una situazione della quale il governo francese è responsabile, con i profughi dormienti il cui tetto è il cielo.
Lunedì sarà il terzo giorno di sit in sugli scogli e sicuramente ci sarà l’epilogo di questa situazione dove i migranti dovranno, per forza di cose fare marcia indietro.
Non sarà una vittoria per la Francia ma una sconfitta e anche questa volta “les italiens” hanno dimostrato di essere brava gente, sobbarcandosi il problema e aiutando queste persone che inseguono un sogno chiamato libertà.