Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame

13 giugno 2015 | 11:58
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Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame
Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame
Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame
Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame
Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame
Ventimiglia, ancora un centinaio di migranti fermi al confine: gli uomini fanno lo sciopero della fame

Molti migranti si stanno lavando in mare, fatto questo che preoccupa non poco le autorità francesi, perchè una volta passato il torrente San Ludovico, si è in Francia.

Ventimiglia. Continua la permanenza di un centinaio di migranti al (che anche oggi sono in maggioranza provenienti dal Corno d’Africa) al valico di frontiera di ponte San Ludovico. Sembra che i profughi di sesso maschile abbiano iniziato lo sciopero della fame.

La situazione è comunque tranquilla, con il solito faccia a faccia tra profughi e gendarmeria francese. Dal lato italiano ci sono ancora poliziotti e carabinieri, nonché gli operatori della Croce Rossa.

Molti migranti si stanno lavando in mare, fatto questo che preoccupa non poco le autorità francesi, perchè una volta passato il torrente San Ludovico, si è in Francia. Sul posto anche oggi sono presenti molti esponenti del consiglio comunale di Ventimiglia, insieme al sindaco Enrico Ioculano. Verso le 13 poi, è arrivato Gianni Berrino, neo eletto consigliere in Regione, nelle file di Fratelli d’Italia.

Iniziano anche i primi malori tra i migranti. Uno di loro, un uomo di origine somala, si è sentito male ed è stato soccorso dai militi della Croce Rossa.

Non sono mancati anche i momenti di solidarietà da parte dei residenti italiani. Un uomo si è presentato con in dono una teglia di srdenaira per i profughi. Tra loro molti sono di religione islamica e, qualcuno di questi, ha approfittato del tanto “tempo libero” a disposizione per pregare.

Altri di loro hanno protestato con striscioni e slogan: “we need solution”.