Terremoto Rari, la politica resti fuori dallo sport

Pressioni per avere il libro dei soci per farne che cosa?
Imperia. Una brutta pagina di sport. La peggiore, forse, da quando esiste la storica Rari Nantes.
Un allenatore in fuga che ha giá trovato una nuova squadra, tifosi inferociti contro il presidente senza conoscere però il vero motivo. E poi ancora soci confusi. Altri che chiedono di sapere i loro nomi prima dell’assemblea. Perché poi?Forse per un ultimo disperato atto per fare pressione e far votare tutti contro il direttivo dimissionario?
Brutta faccenda quella della Rari Nantes. Non c’é che dire. Brutta perché la politica, quella dei poteri forti, fa pressione e vuole entrare in piscina senza neppure passare dalla porta principale. A che pro? Per spolpare forse quel poco di sano che era rimasto a Imperia e mettere all’interno gli amici degli amici?
Altro capitolo sono i tifosi che sono allo sbando. Hanno visto Capanna mollare gli ormeggi e andare a Cosenza. Altri tifosi che sono rimasti al loro posto, a testa alta, come le giocatrici che alla maglia ci tengono ancora, nononostante il momento delicato e che preferiscono attendere. E poi ci sono quelli disorientati come se fossero nel deserto del Sahara. Questi hanno fatto si che le loro emozioni venissero lasciate guidare da persone che di sport ne capiscono davvero poco o nulla se non per interessi propri.
Poi spieghiamolo una volta per tutte. Il mese scorso l’Assemblea dei Soci aveva votato e approvato il rendiconto d’esercizio del 2014 che ha come voci le entrate e le uscite. Cosa diversa dallo stato patrimoniale con debiti e crediti. Qualcuno non ha capito e ha fatto un bel minestrone disorientando tutto e tutti. Altro caso che ha alimentato altre tensioni.
Tutto questo alla Rari non fa bene. È inutile dirlo: sarà pur vero che che per condurre una società sportiva ci vogliono capitali e quelli li hanno i potenti. Ma è anche vero che bisogna poi saper condurre una società sportiva che non è una fabbrica o una impresa.
È bene ricordare che si sta parlando di una ASD con altre regole e quindi ogni mossa va fatta con coscienza e non con la ruspa. Una società che ha una storia, una sua etica e una sua ossatura deve essere tutelata anche nei momenti difficili e non abattuta. Ora, invece, si vorrebbe azzerare tutto pensando che il futuro sarà migliore. I soci facciano pure le loro scelte, ma tutti si augurano che siano fatte con intelligenza.
Il calcio insegna. Società gloriose che avevano ceduto il passo alla politica sono finite nel baratro e ora arrancano per risalire china e classifica. Si vuole questo per la Rari? E allora avanti la politica. Poi però i tifosi saranno messi alla finestra e non si lamentino se una piscina si trasformerà in una sala convention dove si parlerá poco di sport.