Santuario dei Cetacei a rischio, Accademia Kronos scrive al ministro Galletti

16 giugno 2015 | 14:41
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Santuario dei Cetacei a rischio, Accademia Kronos scrive al ministro Galletti

Imperia.  Una richiesta di convocare al più presto un vertice ministeriale alla presenza di Gian Luca Galletti per valutare gli effetti del sistema Air Gun, impiegato per cercare giacimenti petroliferi.

L’ha avanzata a nome di tutte le associazioni ambientaliste, Accademia Kronos che da anni si batte per la tutela del Santuario dei Cetacei.

“Con questa istanza chiediamo al ministro di compiere tutte le valutazioni del caso su una problematica che provoca danni alla fauna e alla flora marina dell’Alto Tirreno – sottolinea Franco Floris, responsabile nazionale di Accademia Kronos – Anche perchè gli spiaggiamenti si ripetono con una preoccupante frequenza. Chiediamo quindi al ministro Galletti di aprire un tavolo di confronto per capire come porre rimedio e trovare soluzioni alternative”.

Secondo gli ambientalisti “l’utilizzo di airgun ha conseguenze devastanti sull’ecosistema: si sparano delle cannonate sonore da 280 decibel che rimbalzano sul fondale e vengono raccolte da dei sensori che in base all’eco prodotta rivelano se ci sono giacimenti. I cetacei hanno un udito molto sviluppato e queste bombe sonore arrecano loro un grave danno, con perdita dell’orientamento”.

Secondo gli ambientalisti poi “continuare a parlare di estrazioni petrolifere non è solo una scelta folle di politica energetica, ma rischia soprattutto di disperdere la vera ricchezza del nostro territorio, ovvero il suo straordinario patrimonio naturalistico, storico e culturale”.

Sono ormai certificati gli effetti dell’indagine attraverso airgun sulla fauna acquatica, in particolare sui mammiferi marini. “Ci sono studi, infatti, che dimostrano come gli effetti si ripercuotano anche a miglia dalla sorgente, inducendo i cetacei a modificare il loro comportamento e arrecando gravi danni. Tutto questo – dice Floris – va fermato”.

Ecco perché Ak e le associazioni ambientaliste ritengono indispensabile verificare col ministero dell’Ambiente “se questi effetti sono stati considerati in fase di rilascio delle autorizzazioni, dove si stanno svolgendo questo tipo di ricerche e chiarire se e quali conseguenze queste abbiano avuto sull’episodio in particolare e quali ne potranno avere in futuro sulla fauna e sugli ecosistemi marini”.