
In occasione della Giornata Mondiale per i Rifugiati alle ore 12 il vescovo diocesano presiederà la Santa Messa a Ventimiglia nella chiesa di Sant’Agostino
Ecco che puntualmente ci arrivano le notizie da Ventimiglia, una città di confine in cui gli aiuti e la solidarietà nasce spontanea e dove non ci pensano gli Stati, le nazioni e la politica a trovare soluzioni ecco che l’umanità della popolazione emerge spontanea con esempi di vita, storie quotidiane in cui appare sempre più chiaro che la solidarietà non ha nazionalità … la solidarietà nasce spontanea dal cuore di ciascuno, non importa da dove venga o quale sia il colore della sua pelle.
Per meglio comprendere questa piccola premessa ecco alcune piccole riflessioni su quanto accaduto ieri, venerdì 19 giugno alla frontiera italo-francese.
“Stamattina alla frontiera di Ventimiglia gli immigrati hanno iniziato il secondo giorno del Ramadan pregando sugli scogli guardando il mare. Un signore francese di nome Georges, da 5 giorni è in piedi sul marciapiede con il suo cartello con su scritto che lui è francese e si vergogna.
Scambiando due parole si commuove raccontando di quando il giorno prima, un ragazzo del Sudan gli si avvicina e gli dice che il sole è molto forte e dovrebbe bere dato che sta sempre in piedi sul marciapiede senza sosta.
Il ragazzo poi si allontana per andare a prendergli una bottiglietta d’acqua e gliela porta. Il presidio italiano alla frontiera continua ad accompagnare quello africano. Sul muretto oltre a vestiti, asciugamani e oggetti per l’igiene, sono comparsi anche un atlante ed un dizionario italiano arabo.
Una signora francese arriva a piedi sul lato italiano del confine e propone di portare un gazebo con un banco sul quale appoggiare vari libri. Si tratta infatti di un’insegnante che ha notato che a queste persone interessa la lettura e lo studio.
Pomeriggio alla stazione sono comparsi degli allegri animatori dal naso rosso di spugna che hanno intrattenuto I bambini che da ieri sera sono stati fatti accomodare nell’ala Est della stazione, completamente risistemata in tutta fretta. Ieri sera c’erano già letti e brandine per accogliere gli immigrati al suo interno ma per qualche motivo moltissimi si sono riuiutati di andarci.
Un ragazzo mi ha detto che temevano che una volta entrati li avrebbero rinchiusi e costretti a prendere le impronte digitali e loro piuttosto che rischiare di essere poi costretti a non raggiungere i loro parenti all’estero (perchè costretti dalla fotosegnalazione a rimanere in Italia), hanno cotninuato a dormire per terra. Altri erano spaventati perchè le transenne che hanno visto anche all’interno della stazione gli hanno ricordato il periodo di prigionia in Libia ed è per questo che hanno deciso di dormire all’esterno.”
La domenica una preghiera dei fedeli durante la Santa Messa è spesso rivolta ai governanti delle nazioni, in questa Giornata Mondiale per il Rifugiato preghiamo dunque perché possano trovare soluzioni a fronte di questa grave emergenza umanitaria.