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Io Credo in Dio… – Io Credo, Amen!

15 giugno 2015 | 09:01
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Io Credo in Dio… – Io Credo, Amen!

Amen è punto di partenza e non di arrivo, quindi occorre viverlo e testimoniarlo concretamente nella nostra vita di ogni giorno

Il Credo, come pure l’ultimo libro della Sacra Scrittura, termina con la parola ebraica AMEN. (CCC 1060-1065).

L’“AMEN” finale del Credo riprende quindi e conferma le due parole con cui inizia: “Io credo”. Credere significa dire “AMEN” alle parole, alle promesse, ai comandamenti di Dio, significa fidarsi totalmente di colui che è l’“AMEN” d’infinito amore e di perfetta fedeltà.

Gesù usa spesso il termine AMEN, a volte in forma doppia quando ripete “In verità, in verità vi dico…”(Gv 5,19) per sottolineare l’affidabilità del suo insegnamento, la sua autorità fondata sulla verità di Dio. Egli è l’“AMEN” definitivo dell’amore del Padre per noi.

Nello stesso modo assume e porta alla sua pienezza il nostro “AMEN” al Padre:
Per lui, con lui e in lui,
a te, Dio Padre onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria
per tutti i secoli dei secoli.
AMEN!

Lo abbiamo capito bene: questo “AMEN” è un impegno serio, un sigillo indelebile nel nostro dialogo con il divino, quasi un giuramento. Ma è punto di partenza e non di arrivo, quindi occorre viverlo e testimoniarlo concretamente nella nostra vita di ogni giorno, in cui niente è insignificante e trascurabile: la vicina che ha dimenticato vent’anni di gentilezze per due gocce cadute dai nostri gerani sulla sua biancheria stesa; il figlio che da piccolo faceva il chierichetto e adesso disegna teschi orribili sul suo diario; il marito che rincorre la Formula Uno per sfuggire ai nostri tentativi di dialogo; l’amica sempre pronta a parlare e un po’ meno ad ascoltare.

“AMEN” in un sorriso che vuole portare a tutti un “kerigma” di gioia: “Gesù ti ama, ha dato la sua vita per salvarti e adesso cammina ogni giorno al tuo fianco per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”.

Accogliamo allora con cuore sincero e mente aperta, ogni mattina di questa calda estate che ci aspetta, l’esortazione che ci rivolge Sant’Agostino: “Il Simbolo sia per te come uno specchio. Guardati in esso, per vedere se tu credi tutto quello che dichiari di credere e rallegrati ogni giorno per la tua fede”.

Abbiamo un bel progetto di verifica, fino al nostro prossimo appuntamento autunnale, in cui diremo allora con più consapevolezza e gioia: “PADRE NOSTRO”! Arrivederci!

(di Franca Soracco)