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Il Cieco di Gerico – Mission Lourdes

23 giugno 2015 | 09:48
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Il Cieco di Gerico – Mission Lourdes

A Lourdes volontari e pellegrini non possono non trovare occasioni per compiere alcune delle opere elencate da Gesù e delle quali Egli dice “l’avete fatto a me”

Andiamo a Lourdes per rivestire di amore il dolore di coloro che accompagniamo, consapevoli che con il servizio ai sofferenti proclamiamo la nostra fede in Gesù. Perché nella precedente puntata ho scritto che è l’Eucaristia che ci spinge al servizio?

Perché Gesù disse sul pane “questo è il mio corpo” e lo stesso ha detto dei sofferenti quando ha affermato che ciò che si è fatto per l’affamato, l’assetato, prigioniero o nudo “l’avete fatto a me”.
Ovviamente nel povero e nell’affamato non si ha la stessa presenza che si ha nel segno eucaristico: non troviamo il sacramento, Tuttavia io credo che chi non accoglie pienamente il povero, col quale Cristo si è identificato, non accoglie Lui. Anche San Giovanni Crisostomo ha messo in luce questo nesso tra Gesù presente sull’altare e Gesù nel povero.

A Lourdes volontari e pellegrini non possono non trovare occasioni per compiere alcune delle opere elencate da Gesù e delle quali Egli dice “l’avete fatto a me”. Condivisione, infatti non consiste solo nel “dare” cose materiali (pane, vestiti ecc.), ma anche visitare un anziano, un malato: “dare” del proprio tempo.

Possiamo dunque “comunicare” con Cristo attraverso i poveri: quando abbiamo di fronte a noi una persona che soffre, dovremmo sentire con gli orecchi delle fede la voce di Gesù che dice “questo è il mio corpo”.

Allora l’Eucaristia ci spinge al servizio e alla condivisione. Essa non è solo da ricevere, contemplare, adorare, ma anche da imitare. “Lourdes, la gioia della missione” è anche questo.

(di Henricus Otten)