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Gli Scout di Sanremo1 all’incontro nazionale Agesci con il Santo Padre

15 giugno 2015 | 11:46
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Gli Scout di Sanremo1 all’incontro nazionale Agesci con il Santo Padre
Gli Scout di Sanremo1 all’incontro nazionale Agesci con il Santo Padre
Gli Scout di Sanremo1 all’incontro nazionale Agesci con il Santo Padre
Gli Scout di Sanremo1 all’incontro nazionale Agesci con il Santo Padre

Ora la carica emotiva e soprattutto spirituale raccolta in questa giornata dovrà essere trasformata in azioni concrete e audaci

Una trentina di scout di Sanremo 1 hanno partecipato ad un grande evento a Roma che non si ripeteva da oltre 10 anni cioè l’incontro nazionale Agesci con il Santo Padre.

La partenza da Sanremo è avvenuta alle prime ore della mattina di venerdì e giunti a Roma nel pomeriggio hanno già potuto visitare la città Eterna nel suo cuore storico con alcune tappe importanti tra cui il Pantheon, Santa Maria sopra Minerva (dove in un religioso silenzio si sono inginocchiati e hanno pregato davanti al corpo di Santa Caterina da Siena) per poi passeggiare in via del Corso fino a giungere alle famose piazze romane rispettivamente piazza del Popolo e piazza di Spagna con la scalinata di Trinità dei Monti. Dopo una breve sosta per la cena presso la Pontificia Università Gregoriana il gruppo sanremese di scout ha proseguito per una visita by night dei fori imperiali, del Campidoglio e di Piazza Venezia fino a giungere a piazza Navona.

Pur avendo potuto dormire a pochi metri dal Pantheon, il gruppo di scout ha avuto la sveglia abbastanza presto e si leggeva nei loro volti l’emozione e la trepidazione di giungere il prima possibile a piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco con gli oltre 70.000 scout provenienti da tutta Italia. Seppur la piazza San Pietro era stracolma, Sanremo 1 è riuscita a posizionarsi a pochi metri dal sagrato con una posizione molto favorevole per vivere la mattina in attesa del Santo Padre.

Dopo circa 3 ore di musica, testimonianze e preghiere, verso le 11:30 è giunta la papamobile con Papa Francesco che per oltre 20 minuti ha passeggiato tra gli scout Agesci di tutta Italia suscitando in tutti una gioia inesprimibile e dirompente. L’affetto e la stima per il Santo Padre era tangibile in ogni gesto a partire dallo stupore di lupetti e coccinelle, all’entusiasmo dirompente di esploratori e guide e alla emozione forte di rover e scolte di avere a pochi metri il pastore della chiesa universale.

Le prime parole di Papa Francesco hanno infiammato la piazza e hanno affermato l’importanza dell’Agesci nel cammino formativo dei giovani:

«Vi dirò una cosa – ma non vantatevi! -: voi siete una parte preziosa della Chiesa in Italia. Grazie! Forse i più piccoli tra voi non se ne rendono bene conto, ma i più grandi spero di sì! In particolare, voi offrite un contributo importante alle famiglie per la loro missione educativa verso i fanciulli, i ragazzi e i giovani … un metodo che educa alla libertà nella responsabilità. Questa fiducia delle famiglie non va delusa! E anche quella della Chiesa: vi auguro di sentirvi sempre parte della grande Comunità cristiana.»

Il Santo Padre, ha continuato con un riferimento al fondatore degli scout sottolineando così l’essenza e la centralità della fede nel cammino Agesci:

Quando una volta qualcuno chiese al vostro fondatore, Lord Baden Powell, “che cosa c’entra la religione [con lo scoutismo]?”, egli rispose che «la religione non ha bisogno di “entrarci”, perché è già dentro!

Una sottolineatura costruttiva e puntuale agli scout è stato il richiamo all’ecclesialità con un impegno chiaro e estremamente impegnativo: quello di essere sempre più presenti nella realtà parrocchiale a cui ogni gruppo scout fa riferimento, in quanto, avendo uno stile particolare con delle peculiarità proprie molto importanti, possono essere ponti per arricchirsi e arricchire tutti i componenti della parrocchia di riferimento:

Sono certo che l’AGESCI può apportare nella Chiesa un nuovo fervore evangelizzatore e una nuova capacità di dialogo con la società. Mi raccomando: capacità di dialogo! Fare ponti, fare ponti in questa società dove c’è l’abitudine di fare muri. Voi fate ponti, per favore! E col dialogo, fate ponti. Ma questo può avvenire solo a una condizione: che i singoli gruppi non perdano il contatto con la parrocchia del luogo, dove hanno la loro sede, ma che in molti casi non frequentano, perché, pur svolgendo là il loro servizio, provengono da altre zone. Siete chiamati a trovare il modo di integrarvi nella pastorale della Chiesa particolare, stabilendo rapporti di stima e collaborazione ad ogni livello, con i vostri vescovi, con i parroci e gli altri sacerdoti, con gli educatori e i membri delle altre associazioni ecclesiali presenti in parrocchia e nello stesso territorio, e non accontentarvi di una presenza “decorativa” alla domenica o nelle grandi circostanze.

Sicuramente si può definire «storico» l’incontro di sabato 13 giugno a Roma perché gli scout di tutta Italia, e pertanto anche quelli di Sanremo 1, hanno potuto vedere valorizzato il loro impegno, la loro appartenenza e la loro forza educativa da Papa Francesco; il quale però ha rilanciato le loro potenzialità con un impegno maggiore nella chiesa locale in cui sono inseriti per essere sempre più membra vive dell’intera comunità cristiana.

A metà pomeriggio, con una stanchezza visibile ma che non celava una grande gioia nel cuore per l’incontro con Papa Francesco, gli scout di Sanremo 1 hanno ripreso la strada del ritorno giungendo in tarda serata in terra ligure.

Ora la carica emotiva e soprattutto spirituale raccolta in questa giornata dovrà essere trasformata in azioni concrete e audaci ed è certo che fin dalle prime parole “a caldo” dei giovani scout sanremesi è emerso un desiderio forte di concretizzare l’invito di Papa Francesco avendo la consapevolezza di essere importanti al cuore di Papa Francesco e dell’intera chiesa cattolica.

(di don Claudio Luigi Fasulo – assistente e accompagnatore del gruppo)