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Emergenza Profughi: Esperienze che cambiano la vita

24 giugno 2015 | 11:35
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Emergenza Profughi: Esperienze che cambiano la vita

E’ bello parlare con uomini e donne mischiando lingue, risate e silenzi.Confrontare visioni di vita radicalmente opposte, scambiarsi opinioni

Ancora Lucia che, al termine di quest’emergenza profughi, ci racconta il rientro a casa di un giornalista milanese, dopo 10 giorni passati sul confine italo-francese. Alla stazione di Milano ha incontrato due migranti che cercano di raggiungere le famiglie in Germania: “Sono esperienze che ti cambiano … è una cosa che ti fa il cuore a polpette”.

“Chi viene a contatto con queste persone, ci parla e li ascolta, migliora. E’ proprio un dato di fatto, dovrebbero prescriverla come se fosse una terapia.

In queste settimane ho avuto modo di stringere delle amicizie sia con gli immigrati sia con le persone che per vari motivi gravitavano intorno a loro. Vi parlo di un giovane giornalista, che ha passato molto del suo tempo ad ascoltare loro e le loro storie e stasera è tornato a Milano dopo dieci giorni a Ventimiglia. Li ha visti vivere sugli scogli, portargli l’acqua quando era stanco di stare sotto il sole a fare riprese ed interviste e ha stretto anche lui amicizia con alcuni di loro.

Vi riporto senza fare il suo nome alcune parole di un suo messaggio di oggi:”sono esperienze che ti cambiano. Arrivare a Milano Centrale, scendere dal treno e trovare due migranti visti tutti I giorni sugli scogli, hanno viaggiato sullo stesso treno. mi vengono incontro e con gli occhi che gli brillano dicono che vanno in Germania. Questa è una cosa che ti fa il cuore a polpette. E’ stata una grande esperienza. Torno con un entusiasmo feroce per il mondo e l’umanità. La loro apertura, la loro fratellanza e generosità è così natural da riempirci quasi di imbarazzo.”

Ora ci tengo a riportare alcune frasi scritte sulla pagina facebook del gruppo del presidio alla frontiera “E’ bello parlare con uomini e donne mischiando lingue, risate e silenzi.Confrontare visioni di vita radicalmente opposte, scambiarsi opinioni su religione, politica e animali domestici, dando così vita all’unico commercio che non avrà mai fini di lucro ovvero quello dei pensieri. Al presidio in fondo c’è una palestra d’emozioni in cui le discussioni si accendono al tramonto e poi s’affievoliscono verso l’alba. Sempre e solo dopo una stretta di mano o un abbraccio. Queste sono lezioni di vita.”