Spazio catechismo |
Altre News
/

Credo in Dio … – Credo la vita eterna

8 giugno 2015 | 09:09
Share0
Credo in Dio … – Credo la vita eterna

Buttiamo via, fin da ora, le maschere inutili con cui copriamo la nostra nuda Verità. Spezziamo le catene che imbrigliano la nostra Libertà

“Parti, anima cristiana, da questo mondo, nel nome di Dio Padre onnipotente che ti ha creato, nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che è morto per te sulla croce, nel nome dello Spirito Santo, che ti è stato dato in dono. Quando lascerai questa vita, ti venga incontro la Vergine Maria con gli angeli e i santi. Mite e festoso ti appaia il volto di Cristo e possa tu contemplarlo per tutti i secoli in eterno”.

Così si raccomanda un’anima nel rito delle esequie. Siamo attesi da Compagni meravigliosi ad una Festa senza fine nel “cielo”: stato di vita perfetta e di suprema felicità. Per sempre. (CCC 1020-1060)

Ma questo è solo uno splendido augurio. Perché dipenderà dalla nostra fede e dalle nostre opere se saremo fra gli eletti o i dannati. San Giovanni della Croce riassume così il verdetto individuale: “Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore”.

“Chi non ama – invece – rimane nella morte” (1Gv 3,14). Dio non predestina nessuno ad andare all’inferno: il peccatore si giudica da sé indegno di stare al cospetto di Gesù, che emetterà questa terribile condanna: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno!” (Mt 25,41). Proprio la separazione senza speranza da Lui sarà il vero inferno.

Oppure, per le nostre colpe lievi, sarà necessario completare la nostra purificazione con un “fuoco” fatto di attesa spasmodica, come una calamita che riposa solo nel suo alter-ego. Benedetto è il consiglio di San Giovanni Crisostomo di offrire il sacrificio eucaristico come suffragio per i defunti, al fine di accelerare la loro espiazione.

Finché, nel giorno del Giudizio Finale, Dio dimorerà per sempre fra gli uomini, “in cieli nuovi ed in una terra nuova” (Ap 21,1).

E noi? Saremo pecore docili e mansuete, destinate alla salvezza eterna, o capri orgogliosi e caparbi, destinati all’eterna dannazione? (Mt 25,31)

Buttiamo via, fin da ora, le maschere inutili con cui copriamo la nostra nuda Verità. Spezziamo le catene che imbrigliano la nostra Libertà. Spegniamo il chiasso che soffoca ogni Bellezza.

E riscopriamo la pratica evangelica della correzione fraterna: chi ci ama potrà aiutarci a vedere dove il bozzetto della nostra vita è luminoso oppure opaco, per incoraggiarci a realizzare tutti insieme lo splendido Disegno per cui siamo nati: diventare Gesù!

(di Franca Soracco)