Oneglia, concluso il torneo di palla elastica di Sant’Agata
La targa ricordo per Bruno “Pelleossa” va ad un suo caro amico, amico di sempre. Antonio Mela. Non ci sono parole
Imperia. Ancora un successo per l’ottavo memoriale di pallonetto o “balètta” dedicato al grande Bruno “Pelleossa” in quel di Sant’Agata di Oneglia, tra il 20 ed il 21 giugno 2015.
In uno dei templi del gioco della palla elastica, si è svolto un appuntamento fisso che apre ufficialmente l’estate sportiva imperiese. E consueta cornice di pubblico attento, organizzazione puntuale guidata da Luca Mela con molti sostenitori e tutto un paese unito in festa. 17 squadre al via.
Come al solito Sant’Agata è da record. Si torna alla formula di un tempo, ormai: eliminazione diretta, partite ai cinque giochi con due cacce e vantaggi infiniti sul quaranta pari. Una formula che ha il suo effetto sulla durata del gioco. E così ci sono già eliminazioni eccellenti nel primo turno.
Si è comunque “pilotata” una partita di ingresso con i giovanissimi di Sant’Agata di fronte a quelli di Borgomaro. Hanno avuto la meglio questi ultimi e così almeno una squadra di potenziali inesperti “underdogs” è andata avanti.
Così come sono andati avanti i tre moschettieri del pallonetto che rispondono ai nomi di Augusto Arrigo, Antonio Mela e Mauro De Negri, 205 anni in tre e varie magagne. Settimi alla fin. Chapeau, classe ed esperienza non mentono.
Fra gli eliminati di rilievo, sicuramente la terna di Claudio Balestra, quella di Filippo Guasco, peraltro grande sponsor locale e in qualche modo “vendicato” dalle prestazioni del giovanissimo figlio Jacopo, di cui si dice un gran bene in campo sferistico.
E poi ancora Ranoisio con i suoi, che cede a tarda ora di fronte a Luca Ardissone, mentre è bruciante per Chiapello, che aveva anche una bella squadra con l’esperto Marco Sasso, di fronte agli attempati Corrado Agnese, Roberto Acquarone ed Ernesto “Chicco” Giudice.
Per molti, una finale anticipata. Si va addirittura al 4 pari e si vedono meraviglie.
Nel girone del mattino di domenica viene fuori un volitivo Matteo Martini che con Paolo Gheza e Franco Calmarini dà inizio alla sua scalata. Saltano i Ventimiglia e gli Arrigo e non è poco. Spettacolo ancora nei quarti, dove emerge il trio di Piero Merano, con i giovanissimi consanguinei Giorgio e Pietro: bel gioco, ma Semeria con Davide Somà in battuta e Paolo Somà davanti ne vengono fuori con l’esperienza. Per il resto, tutto come da copione, i valori tecnici si esaltano a dispetto del gioco di fili spigoli pietre asfalto e Dio solo sa cosa, caratteristica del gioco locale.
Delle due semifinali, la preferenza va a quella tra Roberto Bernardi, Luca Lepri e Luca Bianchino, finora sornioni, di fronte a Matteo Martini, Paolo Gheza e Franco Calmarini. Signori, un’ora e un quarto di battaglia, in cui due battitori d’eccezione hanno fatto la differenza qualitativa. Roberto Bernardi esperto e ficcante, Martini a tratti arrembante.
E tanto gioco dei terzini, soprattutto di Bianchino e di un Luca Lepri a cui va il “colpo del torneo”, volée alta dalla discesa su ribattuta a mano aperta di Martini. I 4 pari sono interminabili e però sarà Calmarini a mettere la firma sul 5 a 3 finale.
Stesso punteggio tra il trio di Corrado Agnese e quello di Moltedo, con i Somà sugli scudi e Semeria in cabina registica.
In effetti, fresco, l’alfiere di Chiusavecchia va via, ma sul 4 a 1 c’è un passo a vuoto che permette la rimonta di Moltedo. Non mancano momenti di tensione. E si va alla finale, tanto attesa, ormai alle sette di sera. Corrado contro Martini.
I vecchi calibri contro la gente del comune di Pontedassio. Inizio teso, pubblico in silenzio. Corrado va in vantaggio. Si scelgono le palle bianche. La visibilità è scarsa. Martini diventa aggressivo. 1-1. La battuta fa la differenza, si vedono scambi e palline scagliate fra gli orti, là dove nessuno arriverà.
Martini scalda, va sul 3-1. Ma Corrado e i suoi sono “duri a morire”. Infatti si va sul 3-3 pari. Si riparte. La finale rispetta le attese. Martini forza la battuta e compie falli. Perde, di muovo. Ma sarà ancora la battuta a fare la differenza. Più turni di lancio per Martini e alla fine le tre battute miracolose. Sul 4 pari 40 pari.
Dall’altra parte non c’è risposta e finisce così tra gli applausi, il sorriso di Martini, l’urlo di Gheza, la capriola di Calmarini. Commoventi le premiazioni, con grande signorilità dell’organizzazione di Sant’Agata. Una cambusa di premi offerti da Filippo Guasco nonché l’organizzazione particolare della STC Sant’Agata.
Sponsor della manifestazione sono stati il Frantoio di Sant’Agata di Oneglia, Armeria Sasso e Tegon, Banca d’Alba, Linea Mediterranea Carli, ENG Elettrica Impianti Elettrici, Frantoio Venturino, Frantoio Merano, Provincia di Imperia, Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Riviera Ligure, Camera di Commercio, Confindustria Imperia, Centro Sport di Acquarone, Distributore di carburante “Paolo Dulbecco”, Banca Passadore, Comune di Imperia, Concessionaria Citroen, Mercante d’Oltremare, Frantoio Ramoino Franco, Fratelli Carli SPA, Mac Donald’s di San Remo e Ventimiglia, Poggio dei Gorleri Tre Bicchieri, Grafiche Amadeo C.S.O., Videoservice e Filippo Guasco e Fulvio Balestra, Le 2 mele, Ditta Organozoto, Hotel Liliana, Nuova Calzamiglia, Centro Edile Imperiese, Cipressa Sapori, Video Service, Piero Saglietto (Carige Assicurazioni) e ditta Bogliano srl.
Dopo un doveroso ricordo ai giocatori ed agli appassionati di pallonetto che non sono più tra noi e guardano il torneo dal cielo, ecco la teoria di premiazioni. In evidenza i giovani, come quelli di Borgomaro e i locali, come Renato Alessio e Corrado ed altri come Jacopo Guasco o Giorgio e Pietro Merano, il futuro della specialità.
Miglior terzino ancora un giovane, Giulio Semeria, miglior battitore il sibilante Matteo Martini, miglior giocatore un Corrado Agnese davvero in grande spolvero. Premi anche per i cuochi Augusto, Gianni, Sergio e Giovanni e le assistenti di campo Francesca, Alessandra ed Erika oltre a Riccardo e Giorgio collaboratori di campo.
Premi da occhi lucidi per il grande campione del passato Tommaso “Tommasino” Tallone di Dolcedo. A lui la targa “Enrico Mela”. Ce lo ricordiamo, Tommasino, con la sua maglietta blu, i pantaloncini immacolati da tennis e le scarpe Superga d’antan, con il suo passo veloce.
La targa ricordo per Bruno “Pelleossa” va ad un suo caro amico, amico di sempre. Antonio Mela. Non ci sono parole.
I trofei offerti da Antonio Mela del Frantoio di Sant’Agata di Oneglia sono bellissimi. Commozione finale e gran finale a tavola con la consueta cena dei giocatori e delle famiglie. Sant’Agata, il pallonetto, una grande famiglia in attesa delle sfide nazionali: prossimo appuntamento, a metà luglio con il torneo di Pieve di Teco. Sicuramente, ancora scintille.