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Commerciante di Imperia finisce in carcere per errore, chiederá i danni al Ministero

11 giugno 2015 | 10:39
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Commerciante di Imperia finisce in carcere per errore, chiederá i danni al Ministero

Difesa dall’avvocato Mario Leone aveva trascorso due giorni a Pontedecimo ma era stata scarcerata per un vizio di forma

Imperia. Prima l’arresto e la reclusione nel carcere di Pontedecimo per due giorni, ora le scuse del tribunale e la richiesta di risarcimento danni al Ministero della Giustizia. E’ l’odissea di Vincenza Piccinini, 33 anni, commerciante di Imperia.

Tutto comincia lo scorso ottobre quando il tribunale condanna la donna, difesa dall’avvocato Mario Leone, a 3 anni di carcere per una vicenda di ricettazione risalente al 2006. Il giudice si riserva sessanta giorni per il deposito della sentenza. Che arriva a dicembre, ma viene materialmente iscritta nella banca dati a gennaio. Non viene inviata alcuna comunicazione all’avvocato difensore della commerciante che avrebbe potuto presentare ricorso in appello.

Un bel giorno e siamo ad aprile alla porta di casa della commerciante bussano i poliziotti. In mano hanno un ordine di carcerazione. La sentenza era passata in giudicato e per lei si profila un lungo periodo di detenzione. L’avvocato però si accorge del pasticcio e dopo due giorni in galera, era la prima volta che la commerciante finiva dietro le sbarre, é riuscito a dimostrare che era stata vittima dimun clamoroso errore giudiziario. La donna viene scarcerata. Era stato il pm Lorenzo Fornace a sottoscrivere il provvedimento di carcerazione sulla base dei documenti trasmessi dalla cancelleria penale, ma si è subito reso conto della gravità della situazione. “Si è quindi provveduto a richiedere al giudice dell’esecuzione Domenico Varalli l’immediata scarcerazione stante l’omessa comunicazione da parte della cancelleria penale del Tribunale di Imperia dell’avvenuto deposito della sentenza – spiega l’avvocato Leone – tra l’altro lo stesso magistrato ha disposto, ravvisando la possibile fondatezza del ricorso del difensore, la remissione in libertà fissando l’udienza per la discussione che si é svolta questa mattina dandomi ragione”. E’ stato quindi scritta la parola fine a questo grave errore giudiziario anche grazie all’intervento del presidente del tribunale Donatella Aschero che questa mattina era in aula.
Probabile che venga avviata anche un’inchiesta interna. Nel frattempo l’avvocato della commerciante ha giá annunciato che ricorrerá in Appello ora che la sentenza é stata registrata e chiederá pure i danni al Ministero della Giustizia per i due giorni che la sua assistita ha trascorso in carcere.