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Note per la Sindone di Davide Tepasso: prima esecuzione assoluta nel Duomo di Torino

27 maggio 2015 | 10:39
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Note per la Sindone di Davide Tepasso: prima esecuzione assoluta nel Duomo di Torino

Monsignor Suetta, durante la serata, guiderà la Lectio Divina e le musiche aiuteranno i fedeli presenti a “calarsi” sempre più nel mistero di quell’Amore che ci ha donato la salvezza

Note davanti alla Sindone, è il titolo del “dittico musicale” composto recentemente da Davide Tepasso, Maestro di Cappella della Diocesi di Ventimiglia Sanremo, la cui prima esecuzione assoluta sarà nel Duomo torinese, proprio davanti alla Sacro lenzuolo che avvolse il corpo di Cristo deposto dalla croce, telo di cui è in corso la solenne Ostensione.

La messa in opera avverrà venerdì 5 Giugno alle ore 21, durante una Veglia di preghiera presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Monsignor Antonio Suetta in occasione del Pellegrinaggio organizzato e curato dalla Diocesi di Ventimiglia – San Remo a Torino.

Monsignor Suetta, durante la serata, guiderà la Lectio Divina e le musiche eseguite dalla Cappella Musicale della Diocesi di Ventimiglia – San Remo, diretta da Tepasso ed accompagnata all’organo da Andrea Verrando, aiuteranno i fedeli presenti a “calarsi” sempre più nel mistero di quell’Amore che ci ha donato la salvezza, nella contemplazione di quel volto silenzioso, maestoso, regale e sereno che è rimasto impresso sul venerato lino. La veglia, ricordiamo, ha per titolo: IL TUO VOLTO IO CERCO, SIGNORE!

Il primo brano del “dittico musicale è intitolato: “Nessuno ha un amore più grande”. Testo e musica di Davide Tepasso. Il testo del ritornello inizia con una citazione dal vangelo di Giovanni, capitolo 15. E’ proprio il tema della solenne Ostensione del 2015: “L’Amore più grande”. Il ritornello è per Schola a 4 voci, organo ed assemblea e si conclude, in un procedere incisivo e fortissimo sulle parole “Gesù, Ti ringraziamo!”.

Sì: – commenta l’autore – davanti alla Sindone, lo stupore è la prima emozione che fortemente ti prende e subito dopo ti nasce nel cuore, forte, il desiderio di esprimere nel modo più pieno ed autentico il nostro GRAZIE, per tutto quello che Lui, il Cristo, Dio, Il Verbo eterno, ha accettato di patire, di soffrire perché noi fossimo salvi e nemmeno la morte potesse più farci paura! Le strofe del canto, affidate ad una voce solista ci aiutano a meditare sul Testamento di questo Amore infinito, sul prezioso tesoro che Gesù ha consegnato nelle mani nei suoi Apostoli, e quindi a noi, prima della Sua Passione.

Sono molto emozionato e grato al Signore per avermi dato questa occasione di poter eseguire davanti al telo del Mistero dell’Amore che si fa silenzio eloquente e misericordioso, le povere note di queste mie nuove composizioni.

Il secondo canto del dittico è intitolato ”Volto di bellezza”. E’ un inno dedicato a quel Volto, che dalla trama del sacro lino si offre, discreto, alla contemplazione della nostra mente e del nostro cuore. Il volto di Colui che è piena Bellezza, il volto che, solo, riesce a trasmette la serenità della sera che prelude la Pasqua; il volto che è stato sfigurato per i nostri peccati ma che ha mantenuto inalterata tutta la sua regalità; il volto di Chi si è offerto perché i nostri volti potessero essere asciugati dalla lacrime e tornare ad essere davvero somiglianti a quel Dio che ci ha creati. Cinque le strofe di questo inno, da eseguirsi con grandissima espressività e dolcezza da Assemblea e Soprani, mentre i contralti e le voci maschili vocalizzano in lontananza.

Il Signore Gesù ci doni di vivere questo momento come vero Tempo d’incontro con la dolcezza della Sua Misericordia, dove la Parola, il silenzio, la contemplazione, la musica sappiano fondersi in un tutto- sinfonico espressione di quel cuore che batte amando e che è la Chiesa!

Il dolce volto impresso sul sacro lenzuolo ci ricordi che non c’è da attendere la prossima Ostensione della Sindone per “re-incontrare” il Volto di Gesù, prima di poterne godere, finalmente, l’infinita bellezza in Paradiso, ma ogni giorno, ogni volto di chi incontriamo ci si mostra e ci “è donato” perché possa essere da noi accolto davvero come il Volto di Cristo che attende da noi tenerezza, ascolto, pazienza, dedizione, amore!