Morte di Martina Rossi, quattro indagati e inchiesta chiusa
La ragazza studiava a Milano, architettura all’Accademia di Brera, dopo il
liceo classico al “Colombo” di Genova, i genitori abitano a Imperia
Imperia. Per la morte di Martina Rossi, vent’anni, con i genitori che abitano a Imperia, la magistratura ha chiuso la vicenda e chiesto il processo per false dichiarazioni di Federico Basetti ed Enrico D’Antonio. venticinquenni di Arezzo.
Sono amici di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, pure loro aretini. Questi ultimi erano già indagati per la morte della genovese Martina Rossi caduta da un balcone di un hotel il 3 agosto 2011 a Maiorca. Albertoni e Vanneschi erano in stanza con la vittima, Basetti e D’Antonio in un’altra camera, ma secondo gli investigatori li hanno coperti negli interrogatori dopo averne raccolto le confidenze.
Martina era nata a Genova, suo padre è Bruno Rossi, ex sindacalista del porto; sua madre è Franca, faceva l’architetto, prima di scegliere di andare in pensione e trasferirsi ad Imperia.
La studentessa era figlia unica, amatissima quanto desiderata: è nata quando Bruno Rossi aveva circa cinquant’anni e la moglie sei o sette di meno. E non è retorica, dire che i suoi genitori vivevano per quella ragazza.
Lei studiava a Milano, architettura all’Accademia di Brera, dopo aver frequentato il
liceo classico al “Colombo” di Genova. E da Milano, Martina Rossi è partita in aereo per una vacanza a Palma di Maiorca.
Non era sola, aveva viaggiato con due amiche. Si erano sistemate all’hotel di Cala Mayora Minorca. Le tre ragazze fecero amicizia con altri quattro giovani che avevano una stanza esattamente sopra la loro, al quarto piano dell’albergo.