M5S Sanremo: volevano abolire le Province, hanno abolito solo la democrazia

2 maggio 2015 | 16:59
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M5S Sanremo: volevano abolire le Province, hanno abolito solo la democrazia

Noi rigettiamo integralmente questo approccio perché il problema non viene risolto, bensì ampliato ed inoltre hanno privato i cittadini della possibilità di scegliere

Sanremo. Domenica 3 maggio si celebra l’apice di questo vergognoso approccio alle riforme da dilettanti allo sbaraglio, con la riforma delle province che NON le elimina ma “semplicemente” toglie la possibilità ai cittadini di votare i propri rappresentanti.

A nominare i rappresentanti provinciali infatti saranno i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i comuni della provincia: si candidano e si votano tra di loro, è stato cancellato il voto popolare!

Con la Legge n.56/2014 (legge Del Rio) il governo Renzi ha dato vita ad un vergognoso provvedimento sulle province,  criticata anche dalla Corte dei Conti che ha sempre allertato il Parlamento certificando che con questa legge e il conseguente moltiplicarsi di enti, i costi lieviteranno notevolmente.

Dov’è il programma elettorale? Qual’è il loro progetto politico che dovrebbe essere chiaro, trasparente e verificabile da tutti i cittadini e che avrebbe dovuto vincolare l’azione amministrativa?  Nessuno lo sa e questo è gravissimo. Il cittadino è stato estromesso completamente.

Noi rigettiamo integralmente  questo approccio perché il problema non viene risolto, bensì ampliato ed inoltre hanno privato i cittadini della possibilità di scegliere.

Come Movimento 5 Stelle Sanremo, con la nostra assenza alle elezioni provinciali, dimostriamo concretamente di essere fermamente contrari a questo organo, le cui funzioni dovrebbero essere assorbite in parte dalle regioni e in parte dai comuni.

Se per coerenza rifiutiamo di candidarci a tale scempio, a maggior ragione non partecipiamo a questo assurdo teatrino dove i partiti si spartiranno le poltrone in base al loro peso politico nei comuni in un tragicomico gioco del Risiko per la conquista dei territori, non certo per il bene degli elettori visto che non sono coinvolti.