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Lectio Divina: alla scoperta della figura di Maria

11 maggio 2015 | 09:55
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Lectio Divina: alla scoperta della figura di Maria
Lectio Divina: alla scoperta della figura di Maria
Lectio Divina: alla scoperta della figura di Maria

Siamo capaci di interpretare ciò che viviamo alla luce della presenza e dell’azione di Dio nella nostra vita? Maria, con il suo camminare per vie scomode per raggiungere “l’altro” ci rivela lo stile di servizio e solidarietà di Dio e ci invita a chiederci: e il nostro cammino rivela lo stile di Dio? O mette in risalto noi stessi?

Siamo quasi giunti al termine dell’annuale percorso con la Lectio Divina guidata dal vescovo Antonio, all’Oratorio dell’Immacolata Concezione in Piazza San Siro a Sanremo.

Dopo essere stati guidati negli scorsi mesi sui personaggi di Giacobbe, Mosè, Davide, Naaman il Siro, Giobbe e Giona, che partivano da una propria idea, errata o incompleta, di Dio per scoprirne una rivelata ed autentica questa sera il vescovo ha guidato i presenti ad avvicinarsi da una diversa prospettiva a Maria, anch’essa scoperta da Dio, che ci accoglie e ci invita a seguirlo al di là dei nostri immaginabili confini umani.

Durante la sua meditazione il vescovo invita i presenti a “spiare” il mistero e riconoscerlo nella trama delle vicissitudini di Maria fermandoci ad osservare la visita ad Elisabetta sull’uscio di casa.

<Da questa angolazione – dice il presule – scopriamo che cosa e in che modo Dio ci guardi. Ha guardato l’umiltà della sua serva, canta Maria in quell’inno che la Chiesa ci fa pregare al termine di ogni giorno, insegnandoci in che modo vada decifrato il tempo trascorso: con l’attenzione cioè a mettere in evidenza non gli avvenimenti straordinari, ma soprattutto ciò che, forse, superficialmente potremmo considerare insignificante, marginale e inutile. Da quella porta della casa di Elisabetta, infatti, si nota e quasi risplende la marginalità: quella di Maria e anche la nostra, accolte e guardate dal Signore e assunte da Lui come una casa nel costante farsi carne del Verbo di Dio per farsi conoscere come il Dio con noi>.

In ascolto, sulla porta della casa di Elisabetta, possiamo osservare come quotidianamente veniamo messi in contatto con i disegni di Dio, anche quando non riusciamo a comprenderli.

In ascolto, sulla porta della casa di Elisabetta, ammiriamo le due donne che hanno accolto l’impossibile e lo hanno trasformato, nei loro cuori, in primizia della discesa dello Spirito Santo.

In ascolto, sulla porta della casa di Elisabetta, cediamo al fascino dello stupore e impariamo a non dare nulla per scontato perché, nel momento meno atteso, il Signore è pronto a raggiungerci ed a stupirci. Tutti e ciascuno, sull’esempio di Maria ed Elisabetta, dobbiamo imparare a riconoscere un Dio che capovolge e stravolge tutti i nostri criteri di valore e di potenza. Maria ed Elisabetta, infatti, non raccontano di se stesse ma di ciò che Dio ha realizzato attraverso di loro, che si sono presentate come umili servitrici.

In ascolto, sulla porta della casa di Elisabetta, siamo testimoni, insieme a quelle due donne, del mistero di Dio che decide di incarnarsi, che non rinuncia a compiere il suo piano di salvezza, che non si arrende alla sordità dell’uomo e alla sua infedeltà. Ma allo stesso tempo assistiamo al sobbalzare del grembo di Elisabetta, manifestazione di come Dio si fa riconoscere nella gioia di un incontro.

In ascolto, sulla porta della casa di Elisabetta, comprendiamo Maria, che visita la cugina Elisabetta senza che sia obbligata o programmata da alcuna necessità, se non dalla grandezza del suo cuore e contemporaneamente non possiamo non richiamare nella nostra mente l’insegnamento, tanto caro a Papa Francesco, di un Dio che non ha mai trascurato di manifestare la sua volontà di abitare con gli uomini, di raggiungerli ed insediarsi nelle loro periferie.

Maria non ha paura della distanza, non ha il timore di affaticarsi, l’Amore vero e incondizionato le fa muovere i piedi ed andare, uscire in un cammino verso gli altri che porta il Signore dentro di lei e su questo esempio dovremmo anche noi imparare ad andare verso gli altri e a rendere presente il Signore nei nostri servizi e nelle nostre azioni.

Ma siamo capaci di interpretare ciò che viviamo alla luce della presenza e dell’azione di Dio nella nostra vita? Maria, con il suo camminare per vie scomode per raggiungere “l’altro” ci rivela lo stile di servizio e solidarietà di Dio e ci invita a chiederci: e il nostro cammino rivela lo stile di Dio? O mette in risalto noi stessi?

Il percorso, iniziato a novembre, ci ha sempre più avvicinato alla scoperta del vero volto di Dio attraverso un cammino di conoscenza e consapevolezza. Le esperienze di vita dei personaggi che abbiamo incontrato siano sempre più spunto di riflessione per affrontare la quotidianità consapevoli della presenza di Dio a guida dei nostri passi.

“Il tuo volto Signore, io cerco” del Salmo 26 sarà il punto di partenza della prossima, ed ultima, Lectio Divina dell’anno.

In conclusione, come annunciato dal vescovo, ricordiamo che la prossima Lectio Divina guidata dal vescovo Antonio si terrà in duplice forma: venerdì 5 giugno a Torino nel Duomo durante una veglia davanti alla Santa Sindone e il mercoledì 10 giugno a Sanremo nell’Oratorio dell’Immacolata Concezione.

Per l’occasione l’Opera Diocesana Pellegrinaggi ha organizzato un mini pellegrinaggio con partenza nel pomeriggio e rientro in nottata per tutti i pellegrini e un weekend di attività e formazione per i giovani.

L’occasione permetterà di stare circa due ore nel Duomo di Torino offrendo così ai fedeli della nostra diocesi l’occasione di sostare davanti alla Sindone.

Altri pullman partiranno invece dalla diocesi sabato 6 giugno, raggiungeranno i giovani per il passaggio del pomeriggio e rientreranno in serata. Tutte sono occasione di unirsi in un’unica e corale preghiera comunitaria diocesana.

Qui i dettagli dei programmi dei Pellegrinaggi alla Sindone