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Il Lazzareto di Niamey – La prima parte della testimonianza

15 maggio 2015 | 09:57
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Il Lazzareto di Niamey – La prima parte della testimonianza

Il Niger, Stato dell’Africa centro-occidentale, da qualche tempo è sulle pagine dei giornali vuoi per l’epidemia di meningite che sta interessando il paese vuoi per le proposte internazionali di farne un enorme centro di accoglienza per i candidati profughi di quella regione! E’ un territorio che vede il transito e la permeanza di migliaia di persone che fuggono dai loro paesi per tentare il passaggio in Europa. Ecco un “resoconto” da Padre Mauro , da anni missionario in Niger

Il Niger, Stato dell’Africa centro-occidentale, da qualche tempo è sulle pagine dei giornali vuoi per l’epidemia di meningite che sta interessando il paese vuoi per le proposte internazionali di farne un enorme centro di accoglienza per i candidati profughi di quella regione! E’ un territorio che vede il transito e la permeanza di migliaia di persone che fuggono dai loro paesi per tentare il passaggio in Europa. Ecco un “resoconto” da Padre Mauro , da anni missionario in Niger:                                                

“L’unica ambulanza funzionante passa di giorno e di notte. Sembrano molte ma si tratta di un’illusione acustica. La sirena appare da lontano e pochi automobilisti la prendono sul serio. Avranno i loro motivi per non spostarsi di un passo. Avanti e indietro dal Lazzareto di Niamey che si trova sulla destra della strada di Ouallam. Oltre l’ambulanza sono i genitori che portano in braccio o con altri mezzi i figli contaminati dalla meningite. Ogni giorno racconta i propri morti tra le tende di isolamento che aiutano a propagare la malattia. La zona del Sahel è da tempo un’area propizia allo sviluppo della malattia. La polvere e il vento caldo facilitano il bacino di utenza del morbo. Le zone a rischio servono per gli studi di geopolitica. L’organizzazione Mondiale della Sanità abita un bel palazzo sulla centrale arteria Mali Bero. L’OIM, l’Ufficio delle Migrazioni Internazionali è poco lontano. La morte è tra tutte la migrazione meno studiata.

Le Organizzazioni Internazionali, in combutta con le Complici Autorità Locali, sono come l’uomo ricco della nota parabola. Vestono di porpora e di cartellini plastificati di riconoscimento. Ogni giorno fanno splendidi banchetti nei ristoranti raccomandati dalle agenzie di notazione. I mendicanti, di nome Lazzaro, stanno alla porta ben custodita da membri della ditta di sicurezza più performante. Le piaghe sono invisibili e solo in alcune circostanze vengono esibite. Vorrebbero sfamarsi di quello che avanza dalle Istituzioni ma nessuno li prende sul serio. I pochi cani da guardia si trovano dietro le mura di cinta delle ville. Gli altri si nascondono per non essere accusati di mendicità dalle ordinanze municipali che nessuno fa applicare. Un giorno di aprile o d’inizio maggio i Lazzaro sparirono per sempre dalle soglie dei ristoranti. I vaccini cominciarono ad arrivare e pochi raccomandati con qualche bambino poterono usufruirne. I ricchi non se ne erano accorti. Mauro Armanino, Niamey, maggio 015

… continua la prossima settimana …

(di Mimmo Marrara)