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Cronaca
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Il calvario di Sergio Salvagno, visitato dal medico legale della difesa

30 maggio 2015 | 19:09
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Il calvario di Sergio Salvagno, visitato dal medico legale della difesa

Iniziativa propedeutica per raccogliere tutta la documentazione necessaria in vista di un’azione civile

Imperia. Due ore di visita dalle 10 alle 12. Il medico legale dottor Antonino Milanesio, arrivato da Fossano (Cuneo), ha incontrato stamane alla clinica Sant’Anna,  Sergio Salvagno, l’agronomo imperiese gravemente ferito all’occhio sinistro da un razzo sparato durante lo sbarco dei pirati a Porto Maurizio lo scorso settembre.

Un primo contatto con lo specialista che dovrà poi redigere una relazione da consegnare all’avvocato Annamaria Mazzocrea. Sarà lei ad occuparsi degli aspetti civilistici della vicenda incaricata dalla famiglia del professionista.

“Il medico, ma era scontato, ha subito capito l’entità del danno subito da mio fratello – sottolinea Fulvio Salvagno – Si è trattato di un primo importante incontro al quale seguiranno prossimamente altre visite con lo stesso specialistica, passaggi importanti e propedeutici per raccogliere tutta la documentazione necessaria in vista di un’azione civile nei confronti dell’uomo che lo ha ferito. Tutto questo al di là dell’aspetto penale della vicenda”.

Anche oggi Sergio Salvagno, ricoverato nella clinica imperiese, ha incontrato i parenti e la figlia. “Siamo in attesa che i medici prendano una decisione sul trasferimento in una struttura specializzata per l’operazione all’occhio, un’altra fase delicatissima di questa lunga odissea – spiega Fulvio Salvagno – Due le ipotesi al vaglio degli specialisti: Sergio potrebbe essere trasferito al Galliera di Genova oppure al policlinico di Milano. E tutti noi speriamo che questo intervento possa essere fissato al più presto, magari già prima dell’estate”.

Sergio comunica a gesti con i medici e i familiari e quando abbassa lo sguardo in segno di sconfitta è il fratello Fulvio a dargli la scossa: “Non potrei fare diversamente. Sono diventato anche psicologo, mio malgrado, ma lo faccio con impegno e anche con coraggio. Lui ha bisogno di essere seguito con costanza ed è per questo che non lo abbandoniamo un secondo. Non è solo un problema fisico, ma anche psicologico. Mio fratello continua ad assumere tranquillanti, fa fatica a dormire ed è tutto comprensibile. Bisogna vincere anche la depressione. Il nostro lavoro è quello di stimolarlo nella fisioterapia e ci sforziamo affinché possa riprendere la parola. Un percorso lungo e difficile, e noi lottiamo con lui”.