Il calcio piange il “petisso” Pesaola, negli anni d’oro turista a Sanremo con la casa vacanze

Sembra anche che, all’epoca, il “petisso” avesse contattato diversi giocatori della Sanremese, che in quel periodo militava in Serie C, per farli visionare al Napoli
E’ morto a pochi giorni dal suo 90esimo compleanno, Bruno Pesaola, calciatore e allenatore di origini argentine, tra i protagonisti del mondo pedatorio italiano dal dopoguerra fino agli anni ’80 dello scorso secolo.
Soprannominato “petisso” per via della bassa statura, attaccante di razza, Pesaola ha legato il suo nome soprattutto alla storia del Napoli, del quale è stato a lungo giocatore e poi allenatore. Ed è stato proprio nel periodo d’oro della sua carriera, gli stessi del boom economico italiano, che lo sportivo divenne un habitue dell’estati sanremesi. Proprio nella Città dei Fiori infatti, era proprietario di una casa: in via Duca degli Abruzzi, dove Pesaola spesso veniva a soggiornare nella bella stagione insieme alla famiglia. Alcuni suoi parenti vivono ancora a Sanremo.
Sembra anche che, all’epoca, il “petisso” avesse contattato diversi giocatori della Sanremese, che in quel periodo militava in Serie C, per farli visionare al Napoli. Non è dunque forse solo un caso che, ad un altro calciatore argentino del tempo, Orlando Rao dei biancoazzurri matuziani, venisse affibbiato – sempre per questioni di statura – lo stesso soprannome di Pesaola, in versione sanremasca: “u petissu”.