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“Credo in Dio … – Gesù di là verrà a giudicare i vivi e i morti”

4 maggio 2015 | 07:50
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“Credo in Dio … – Gesù di là verrà a giudicare i vivi e i morti”

Sappiamo già su cosa saremo “interrogati”: saremo giudicati sull’amore, su quanto abbiamo amato Dio e il prossimo

“Per questo Cristo è morto e ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi” (Rm 14,9), egli detiene quindi tutto il potere nei cieli e sulla terra, e soprattutto, in quanto Redentore del mondo, il diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori degli uomini. (CCC 668-679)

Ma come avverrà questo temutissimo Giudizio dell’ultimo Giorno? Semplice. Come guardarsi allo specchio. Uno per uno ripasseremo insieme a Lui il film della nostra vita e intanto ci dirà: “Ogni volta che avete amato uno solo di questi miei fratelli più piccoli, avete amato me” (⇒ Mt 25,40). Molto bene, allora! Sappiamo già su cosa saremo “interrogati”: saremo giudicati sull’amore, su quanto abbiamo amato Dio e il prossimo.

Però, Chi ha potuto vedere il mondo dall’alto di una Croce sa benissimo che non è facile né una cosa né l’altra. Per questo è pronto a soccorrerci sempre con la sua Grazia trasformante: ha predisposto per noi un serbatoio potente di forza capace di rinvigorire ogni nostra debolezza, una sorgente inesauribile di doni che possono colmare ampiamente ogni nostro limite, una carica di fiducia che ci spinge sempre a ricominciare. E più ne abbiamo bisogno, e più gliene chiediamo, più è disposto a darcene.

Allora la domanda potrebbe essere un po’ diversa: “Ogni volta che avete accolto lo Spirito del mio amore in voi, avete accolto me. Ed insieme abbiamo compiuto meraviglie!”. “Perché infatti il Figlio non è venuto per giudicare, ma per salvare [ Gv 3,17 ] e per donare la vita che è in lui”[ Gv 5,26 ].

È urgente, quindi, sotto l’azione di questo Spirito, fare dei corsi accelerati per passare l’esame, trasformando tutti i nostri rapporti coi fratelli in rapporti “cristiani”.

Così, spinti e illuminati dall’amore, daremo origine a “buone pratiche” individuali e sociali, ricordando che, se un bicchier d’acqua dato con amore ad un “piccolo” amico avrà la ricompensa, uno dato ad uno sconosciuto africano o nepalese o armeno, destinatario anonimo dell’expo della carità, ci preparerà ad un brillante esame finale.

(di Franca Soracco)