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Alessio, 22 anni, disabile imperiese “In carrozzina é difficile muoversi in cittá”

6 maggio 2015 | 15:17
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Alessio, 22 anni, disabile imperiese “In carrozzina é difficile muoversi in cittá”

Marciapiedi, cinema, negozi e supermercati sono praticamente off limits per il ragazzo imperiese. Una cittá poco attenta ai portatori di handicap

Imperia. Difficile andare al cinema, a teatro, entrare nei negozi e nei supermercati e non solo andare in giro sui marciapiedi per prendersi un po’ d’aria in cittá. Alessio, 22 anni, é costretto a muoversi su una carrozzina a motore ma sempre assistito da qualcuno.

Era appassionato di calcio “ero tifoso del Milan di Berlusconi, ma alla fine ho tradito lui e sono passato alla politica. Sono schierato a sinistra”, dice sorridendo Alessio che questa mattina, con la sorella Karin, si é presentato in Comune per la mobilitazione a sostegno dei portatori di handicap.

Disabile imperiese e con tanta voglia di vivere in corpo Alessio sorride e ti fa capire che nonostante le difficoltá che incontra ogni giorno a muoversi ama questa cittá che potrebbe riservargli più attenzione.

Ti stringe il cuore a sentire quello che racconta la sorella Karin. “Mio fratello vorrebbe andare al cinema, ma non può. Superare quelle scalinate é roba da circo”. Ma se vedere un film é una cosa a dir poco proibitiva lo é altrettanto muoversi nei luoghi pubblici. “Un esempio? Per arrivare al piano terra del Comune – racconta la donna – abbiamo dovuto fare un giro incredibile; siamo andati dietro al municipio. Quindi abbiamo preso l’ascensore ed eccoci qui. Non era forse più facile mettere una rampa su un lato della scalinata del Comune? Bastava poco per pensarci. Magari l’amministrazione trova un rimedio”.

Ma le barriere architettoniche da superare Alessio le incontra anche nelle cose più normali: “Vai in un negozio e resti fuori. Vai in un supermercato e la carrozzina non passa dalla cassa. Vai in un ristorante e speri non ci siano gradini. Ma incontro difficoltá anche a salire sui pullman per andare a farmi un giro a Sanremo – dice Alessio – Devo telefonare in anticipo e tempo fa mi é anche capitato di pagare il biglietto per me e per l’accompagnatore”.

E la sorella racconta anche un episodio che fa capire quanto sia elevato il grado di intolleranza che si vive in cittá. “Mi trovavo in centro. Il posteggio per i disabili era occupato. Abbiamo parcheggiato l’auto esponendo il cartellino dei portatori di handicap in un’area di sosta blu. Credevo che si potesse fare senza dover pagare la sosta e invece quando siamo tornati ci siamo ritrovati con una multa da pagare sotto il tergicristalli e non é stato possibile farcela togliere. Abbiamo pagato in silenzio”.

Alessio, con la passione per la politica, gli piacerebbe bacchettare gli ammimistratori per le ingiustizie che subisce praticamente ogni giorno. “Hanno loro il potere in mano. Dall’alto chiedo solo di guardare in basso e di avere un po’ di comprensione per chi come me é costretto a vivere girando su una carrozzina”.

Imperia, al momento, a differenza di altre cittá italiane, non può essere certamente premiata da Alessio e compagni per le attenzioni riservate ai diversamente abili. “Per noi c’é ancora tanto da fare”.