Affondamento dello yacht Kiss diretto a Sanremo, nessun dolo tutti assolti

18 maggio 2015 | 15:52
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Affondamento dello yacht Kiss diretto a Sanremo, nessun dolo tutti assolti

La barca, iscritta nel registro di Sanremo, stava per essere trasferita da Genova al porto della città dei fiori per degli interventi di manutenzione

Sanremo. Assolti perché il fatto non sussiste, ovvero non c’è stato alcun pericolo per la pubblica incolumità. Si è concluso così il processo ai tre imputati della vicenda del “Kiss”, lo yacht di 24 metri affondato l’11 gennaio 2011 al largo delle coste di Vado Ligure diretto a Sanremo. Lo ha deciso il tribunale di Savona.  Il pm Daniela Pischetola, invece, aveva chiesto tre condanne per una pena complessiva che superava i quindici anni di reclusione.
Una vicenda per la quale erano finite a giudizio tre persone, Pasqualino F., milanese, l’armatore, Luigi F., di Napoli, la persona alla quale era affidata la barca, e Moreno M., che quel giorno era al timone, tutte accusate di naufragio doloso. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a cinque anni e due mesi di reclusione ciascuno.
La tesi della Procura infatti era che il quasi affondamento non fu una fatalità, ma un piano studiato ad hoc per liberarsi dell’imbarcazione in leasing ed incassare la polizza assicurativa. Il “Kiss” non si inabissò soltanto per puro caso: una motovedetta dei vigili del fuoco infatti stava facendo un’esercitazione poco distante e riuscì ad intervenire in tempi brevissimi salvando la barca in extremis.
La barca, iscritta nel registro di Sanremo, stava per essere trasferita da Genova al porto della città dei fiori per degli interventi di manutenzione.