Spaccio di droga fuori dalla scuola: conclusa una lunga attività di indagine da parte della polizia
L’attività investigativa non si ferma ed è in corso il monitoraggio di tutti i soggetti che hanno avuto contatti con gli spacciatori, mediante la loro convocazione – insieme ai genitori – presso il Commissariato di Ventimiglia.
Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Ventimiglia hanno concluso una lunga attività di indagine svolta presso alcuni istituti scolastici cittadini che hanno fatto emergere un’intensa attività di spaccio da parte di giovanissimi.
Alcune prime segnalazioni ricevute circa un mese fa avevano infatti indicato in un minore frequentante l’istituto Professionale “Marco Polo” come soggetto dedito allo spaccio all’esterno della scuola; dopo un periodo di pedinamenti e “osservazione” da parte degli investigatori, si è potuto appurare che lo stesso, nonostante i suoi diciassette anni, in molto discreto e quasi “professionale” per la scaltrezza con la quale agiva per non attirare troppo l’attenzione, aveva intessuto una fitta rete di contatti con ragazzi molto giovani (14,15 e 16 anni).
A casa del minore sono state trovate alcune decine di grammi di sostanza stupefacente di tipo hascisc e, successivamente, grazie ai racconti di alcuni studenti, si è potuto ricostruire la “rete sottostante”: in effetti il meccanismo era semplice, ma piuttosto “inquietante”, poiché i consumatori degli “spinelli” per finanziare i propri acquisti, si improvvisavano a loro volta spacciatori nei confronti di altri coetanei.
Si parla di oltre una ventina di “clienti” già identificati i cui racconti hanno condotto ad altri due minori di Ventimiglia considerati come più attivi nell’attività di spaccio e nelle cui abitazioni è stato infatti rinvenuta sostanza stupefacente con il “kit” necessario alla confezione degli spinelli (trita marijuana, pipa in metallo e cartine).
Le indagini hanno consentito di denunciare tutti e tre i minori alla Procura della Repubblica dei Minori di Genova e di appurare che parte dello stupefacente veniva anche fornito da due ventenni di origine magrebina abitanti a S. Biagio della Cima. I due – denunciati a loro volta per spaccio – sono stati trovati in possesso di una mezza dozzina di documenti intestati a giovani ragazze della provincia, un curioso particolare questo sul quale sono in corso ulteriori e approfonditi accertamenti.
Il traffico coinvolgeva anche altri istituti scolastici di Ventimiglia e le scuole medie di Ventimiglia Alta e questo particolare rivela la giovanissima età dei consumatori, quasi tutti di seconda e terza media i cui nominativi sono stati comunicati alla Procura della Repubblica presso Il Tribunale dei Minori di Genova per ulteriori valutazioni.
L’attività investigativa non si ferma ed è in corso il monitoraggio di tutti i soggetti che hanno avuto contatti con gli spacciatori, mediante la loro convocazione – insieme ai genitori – presso il Commissariato di Ventimiglia.
Ciò che caratterizza particolarmente la vicenda è l’aspetto “orizzontale” dell’attività di consumo e spaccio, senza che cioè la stessa facesse capo ad un soggetto principale che ne tenesse le fila, ma dove ogni consumatore, per autofinanziarsi, si rivolgeva ad altri coetanei, improvvisandosi a sua volta spacciatore.
La conseguenza è stata la diffusione a macchia d’olio del consumo di hascisc coinvolgendo soggetti molto giovani.