“Signore, che vuoi che io faccia?” – La vocazione di San Francesco
In questo giorno in cui ricorre la 52° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni ripercorriamo la chiamata del Santo di Assisi affinché siano numerosi i giovani che decidono di approfondire la propria vocazione sull’esperienza di San Francesco
“Messosi dunque in cammino, giunse fino a Spoleto e qui cominciò a non sentirsi bene. Tuttavia, preoccupato del suo viaggio, mentre riposava, nel dormiveglia intese una voce interrogarlo dove fosse diretto. Francesco gli espose il suo ambizioso progetto. E quello: «Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?» Rispose: «Il padrone». Quello riprese: «Perché dunque abbandoni il padrone per seguire il servo, e il principe per il suddito?». Allora Francesco interrogò: «Signore, che vuoi ch’io faccia?» Concluse la voce: «Ritorna nella tua città e là ti sarà detto cosa devi fare; poiché la visione che ti è apparsa devi interpretarla in tutt’altro senso». Destatosi, egli si mise a riflettere attentamente su questa rivelazione. Mentre il sogno precedente, tutto proteso com’egli era verso il successo, lo aveva mandato quasi fuori di sé per la felicità, questa nuova visione lo obbligò a raccogliersi dentro di sé. Attonito, pensava e ripensava così intensamente al messaggio ricevuto, che quella notte non riuscì più a chiuder occhio. Spuntato il mattino, in gran fretta dirottò il cavallo verso Assisi, lieto ed esultante. E aspettava che Dio, del quale aveva udito la voce, gli rivelasse la sua volontà, mostrandogli la via della salvezza. Ormai il suo cuore era cambiato. Non gl’importava più della spedizione in Puglia: solo bramava di conformarsi al volere divino.” (dalla Leggenda dei tre compagni – Fonti Francescane 1401)
In questo giorno in cui ricorre la 52° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni ripercorriamo la chiamata del Santo di Assisi affinché siano numerosi i giovani che decidono di approfondire la propria vocazione alla luce dell’esperienza di San Francesco.
Per questa giornata il Santo Padre ha scritto un messaggio per i fedeli di tutto il mondo: “… Alla radice di ogni vocazione cristiana c’è questo movimento fondamentale dell’esperienza di fede: credere vuol dire lasciare sé stessi, uscire dalla comodità e rigidità del proprio io per centrare la nostra vita in Gesù Cristo …”.
È in quest’ottica e richiamando alla mente queste parole che dobbiamo porci tutti e ciascuno in atteggiamento di fiducioso ascolto e, senza paure, ripetere quotidianamente quella stessa domanda che già fece San Francesco: “Signore, che vuoi che io faccia?”