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Il Cieco di Gerico – La storia di Chiara Luce

28 aprile 2015 | 17:16
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Il Cieco di Gerico – La storia di Chiara Luce

Continua il percorso di conoscenza di Chiara Luce, una giovanissima malata arricchita da una grande fede

Chiara manifesta sin dai primi anni un carattere generoso: in prima elementare, nella lettera a Gesù Bambino, non chiede giocattoli, ma la guarigione della nonna e di tutte le persone che non stanno bene. Un giorno la mamma, vedendo troppi giocattoli in camera sua, la invita a regalarne qualcuno ai bimbi poveri. La risposta immediata è “no”, ma poco dopo Chiaretta si mette a separare le sue cose “… questo sì, questo no…”. Poi spiega alla mamma i criteri della divisione: “…non posso mica mandare giocattoli brutti a bambini che non ne hanno”.

A 9 anni conosce il Movimento dei Focolari tramite alcune amiche viene a sapere di un grande ideale che trasforma la vita di chi lo sceglie, di gente che parla di un mondo unito, di gente che vive il Vangelo. Immediatamente vuole saperne di più. Avverte che l’amore del Signore trabocca su chi lo sceglie come ideale della propria vita, e porta come frutto l’unità, cioè la presenza di Gesù promessa a coloro che sono uniti nel suo nome. La cosa non può lasciare indifferenti i genitori che appoggiano la sua adesione e a loro volta ne vengono coinvolti. Chiaretta scrive persino a Chiara Lubich, e dalla sua letterina emergono già alcuni punti fermi che in seguito matureranno con forza, soprattutto nei due anni di malattia: la scelta di Dio e quella dell’unità, la priorità del Vangelo vissuto. Scrive a 12 anni: “Ho scoperto che “Gesù Abbandonato” (massima espressione di Gesù sofferente) è la chiave dell’unità con Dio e voglio sceglierlo come sposo e prepararmi per quando viene. Ho capito che posso trovarlo nei lontani, negli atei, e che devo amare senza interesse”. Ancora “Ho riscoperto il Vangelo sotto una nuova luce. Ora voglio fare di questo magnifico Libro l’unico scope della mia vita.

Arrivederci alla prossima puntata e a Domenica prossima in Seminario a Bordighera per ascoltare dalla viva voce dei Genitori e dei suoi Amici la sua straordinaria storia.