“Dammi 3 parole…” – Il commento al vangelo di domenica

Un’occasione per fermarsi e meditare sulle parole del vangelo
III domenica di Pasqua
Tornare da Emmaus. La vita del cristiano è ritorno verso di sé, con gli altri suoi compagni di viaggio e verso Dio ed in lui. Quante volte cediamo alla stanchezza ed alla tentazione di dire come i due discepoli: «Tutto è finito! Non più nulla da sperare!» Invece il credente è sorpreso sulla via dello scoraggiamento dalla forza dell’Amore. È la Risurrezione che sospinge e trasforma il nostro cammino.
Gesù risorto mostra le sue piaghe, le sue ferite. Non richiama i miracoli compiuti, ma ciò che ha sperimentato nell’obbedienza e nel dolore. Le sue piaghe sono i segni del dolore e del tradimento eppure ci rivelano quello che è centrale per lui e per noi: la vittoria della vita sulla morte e dell’amore sul peccato e sul male.
Il credente è testimone, ovvero ha visto con i suoi occhi la presenza di Dio e lo dice agli altri. Abbiamo visto Dio, ogni domenica mangiamo lui, e cresciamo grazie all’Eucaristia che è il suo corpo crocifisso e risorto. Abbiamo Dio accanto e ci dissetiamo alla sorgente della gioia per lasciarci trasformare offrendo le nostre piccole croci di ogni giorno, trasformandole in seme.