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Bordighera - Val Verbone
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Dammi 3 Parole… commento al vangelo della II domenica di Pasqua

11 aprile 2015 | 08:30
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Dammi 3 Parole… commento al vangelo della II domenica di Pasqua

Meditiamo insieme per prepararci al vangelo della domenica…

Dal Vangelo secondo Giovanni: La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.  Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore

La settimana è di sette giorni, ma per noi cristiani la domenica è l’ottavo ed è nello stesso momento il primo. La Pasqua segna il passaggio dal tempo che si misura con l’orologio a quello del cuore. Ma attenti non mi sto riferendo al sentimentalismo. Il Risorto inizia con la sua morte e risurrezione una creazione, ecco perché la domenica è anche il primo giorno. Al centro vi è l’uomo con la sua volontà, il suo sentimento la sua intelligenza ed i suoi desideri. Nel battesimo siamo stati uniti al Crocifisso e Risorto e con lui tutto di noi è stato salvato ed accolto.

Gesù appare in casa ai discepoli riuniti. La casa è il luogo della famiglia, dove la vita è generata, custodita e nutrita. La casa è il rifugio dove l’affetto permette di maturare e di crescere, dove le ferite trovano medicamento e guarigione. Se vogliamo incontrare Dio proviamo a volgere il nostro sguardo sulla nostra casa, dentro quelle relazioni che sono così vicine a noi, che spesso ci fanno soffrire.

Gesù viene a porte chiuse. Lui che è la porta, ha abbattuto ogni muro. Si è lasciato condurre innocente alla morte e ne ha vinto il veleno e le tenebre. Ha sconfitto le resistenze facendosi vinto e perdente agli occhi della nostre mentalità. Il Risorto non teme le notre chiusure e quegli ostacoli che mettiamo fra lui e noi. «Non vado a Messa, ma prego da solo», «Non ho tempo da dedicare agli altri «Nessuno mi capisce!»: sono solo alcune delle resistenze dentro le quali ci imprigioniamo. Il Cristo ha sfondato la porta chiusa che ci separa da noi stessi e dagli altri e da lui, siamo pronti a rimanere liberi stando con lui?