Attimi di Papa Francesco – Un cuor solo…

Non posso accettare l’impotenza del cristiano di fronte alla tragedia del mondo perché mi nutro della Tua Risurrezione, o Signore, e con la forza della preghiera ripeto in continuazione: “…Se aveste fede quanto un granellino di senape…>> ( Lc 17,6).

Rifiuto l’assuefazione al dolore dei miei fratelli e le rendo pietre vive scartate dai costruttori superando le mie tribolazioni e preoccupazioni e cercando di porre le esigenze di chi mi é accanto al di sopra di ogni tornaconto personale.

Offrire il mio niente quotidiano per la costruzione della pace e inorridire dinnanzi ai luoghi comuni che come un esercito senza volto reclamano l’anti-degrado delle vie commerciali nelle città e la confusione negli spazi aperti perché sono consapevole che l’esempio
desti le coscienze più di qualsiasi sermone o repressione.

Oh Santo e benefico allineamento tra mente,cuore, mani e piedi. La totalità del nostro esistere vissuta a testimoniare che Gesù è Figlio di Dio sostenuti da una delle realtà cristiane tra le più belle: la comunione dei Santi; un’ Eucarestia di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo, una comunione che nasce dal nostro Credo, come ci spiega Papa Francesco nell’omelia del 21 aprile a S. Marta: “…Oggi la Chiesa é Chiesa dei martiri: loro soffrono,loro danno la vita e noi riceviamo la benedizione di Dio per la loro testimonianza…>>

Richiamare la propria coscienza al dovere del silenzio, del non riferire quello che stuzzica l’amor proprio e il risentimento é una manifestazione della carità che ci aiuta a presentarci al Signore ad ogni suo cenno con la tranquillità e la certezza di chi é sicuro di essere stato Amato per cambiare il proprio percorso e trasformarlo in un rapporto preferenziale con Gesù, come suggeriscono le parole del Santo Padre durante l’omelia di S.Marta del 24 marzo: “…Quanti cristiani oggi muoiono nel deserto della loro tristezza, della loro mormorazione,del loro non volere lo stile di Dio…”

(di Rossana Morisi)