Attimi di Papa Francesco – La necessità di dialogare con Dio
Non ho nulla da donarti,mio Signore,se non quello che tu hai donato a me: la vita; non so volere se non quello che tu vuoi e mi chiedi di offrirti il mio peccato perché possa sentirmi amato
“E io manderò su voi quello che il Padre mio ha promesso …” ( Lc24,49). Gesù è risorto e i discepoli riuniti con Maria meditano sui fatti accaduti, non c’è più il maestro con loro, sembra tutto così difficile, ma Gesù appare loro rimproverandoli per la titubanza e la dubbiosità è così facendo “…aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture…”(Lc 24,45).
Dio nel Suo Amore non ha mai pensato un solo istante di lasciarci soli e per questo ci ha donato lo Spirito Santo, ma quante volte abbiamo vissuto l’intervallo di tempo tra la Risurrezione e la Pentecoste come una fase di ripensamento e non di investimento
nell’Amore di Dio.
Nella nostra umanità abbiamo sempre bisogno di toccare per credere ma quanta indicibile abbondanza di gioia quando ci siamo fidati della Sua Onnipotenza e abbiamo accettato senza capire. Programmare, definire,stabilire sono verbi non compatibili per chi abbraccia l’apostolato di Cristo, il Verbo incarnato è l’unico database a cui fare riferimento.
Non ho nulla da donarti,mio Signore,se non quello che tu hai donato a me: la vita; non so volere se non quello che tu vuoi e mi chiedi di offrirti il mio peccato perché possa sentirmi amato. Viviamo un tempo di profonda delusione perché abbiamo dimenticato la necessità di dialogare con Dio,con i fratelli ,con il creato e chiusi in noi stessi ci neghiamo lo stupore della Grazia dello Spirito Santo che é una continua profusione di benefici.
É quanto emerge dalle parole del Santo Padre durante l’omelia a S.Marta del16 aprile: “…Ma questi erano dottori,avevano studiato la storia del popolo,avevano studiato le profezie … conoscevano così tutta la teologia … e sono stati incapaci di riconoscere la salvezza di Dio. Ma come mai questa durezza di cuore? … La storia di questa testardaggine,l’itinerario é quello di chiudersi in sé stessi,é quello di non dialogare,é la mancanza di dialogo…”
Abbiamo perso la capacità di comunicazione perché il contesto in cui viviamo é elettivamente autoreferenziale ma ogni essere umano é creato ad immagine e somiglianza di Dio che é Amore per eccellenza e allora é sufficiente rimanere alla presenza del Signore offrendo la nostra obbedienza alla Sua Volontà perché le Sue scelte diventino le nostre,come ci suggerisce Papa Francesco nell’omelia già sopracitata: “…Obbedire é il coraggio di cambiare strada, quando il Signore ci chiede questo……..E la mancanza di dialogo ……..li ha portati a non ubbidire…”
(di Rossana Morisi)