Report Caritas diocesana 2014, aumentano i bisognosi e diminuisce la fiducia nel cercare lavoro






Mons. Suetta: “La carità e i servizi sociali non sono cose contrapposte ma vanno ad incontrarsi nella società civile con una buona sinergia tra le realtà di volontariato e gli enti presenti sul territorio.”
E’ stato presentato questa mattina il bilancio della Caritas diocesana per l’anno 2014. Immigrati e bisognosi sono stati e continuano ad esserlo, al centro dell’attività benefica di questa organizzazione cristiana. A riguardo il vescovo diocesano, don Antonio Suetta, ha detto: "La carità e i servizi sociali non sono cose contrapposte ma vanno ad incontrarsi nella società civile con una buona sinergia tra le realtà di volontariato e gli enti presenti sul territorio." Il prossimo 22 marzo, nell’ambito degli eventi della Quaresima, si svolgerà una raccolta in favore del fondo emergenza famiglie, visto che la situazione di crisi economica ha sollecitato tante diocesi italiane ad incrementare il proprio impegno, in favore delle molte persone che hanno perso il lavoro – superarando la logica pura e semplice del assistenzialismo – mettendo in opera fatti che aiutino le famiglie ad aiutarsi.
I fondi raccolti sono utilizzati secondo il tradizionale stile Caritas, mediante l’elaborazione di progetti che limitano l’assistenzialismo e promuovono stili sociali giusti e solidali. Tale fondo è alimentato con le raccolte nelle parrocchie durante le domeniche di carità in quaresima proveniente da contributi di privati. In totale fino ad oggi sono stati raccolti 28403,44 euro che hanno permesso di aiutare 41 famiglie e persone. Le domande vengono presentate attraverso le parrocchie ed i centri di ascolto diocesani e sono valutati da una commissione diocesana.
Ma le iniziative non terminano certo qui: la Caritas ha fatto suo l’appello di Papa Francesco in merito all’aiuto ai migranti e questo invito è stato colto dalla congregazione delle suore ausiliatrici delle anime del Purgatorio che, dopo più di 100 anni di servizio pastorale e di carità a Sanremo, ha lasciato la città e deciso di donare il proprio terreno alla diocesi per l’accoglienza dei rifugiati e per le necessità di coloro che sono nel bisogno nel nostro territorio. "Per avviare questa nuova fase di impiego della struttura – spiegano i responsabili Caritas – che ci è stata donata con grande generosità invitiamo ad un momento di riflessione e confronto."
Ecco i dati: per quanto concerne le presenze nel dormitorio ci sono state persone in meno del 2013 ma più che nel 2014 con 6/7 colloqui al giorno, per un totale di 746 persone incontrate. Lo sportello lavoro, la cui affluenza continua a diminuire in quanto sembra che oramai le persone stanno rinunciando a cercare un lavoro. 60 i colloqui quest anno, un dato in calo rispetto al 2013. Una buona risposta arriva dal centro diurno nel centro storico che organizza anche diverse attività, seguendo circa una novantina di persone che hanno avuto o hanno tutt’ora problemi di alcolismo o di stupefacenti. L’accoglienza notturna di corso Inglesi ha 14 posti, con 11 persone che vi pernottano ed è incoraggiante che gli interventi stiano calando in questi ultimi mesi del 2015. Negli alloggi di vicolo Balilla sono passate 1104 persone, tutte bisognose d’aiuto, mentre sono più di 2000 le persone che richiedono il pacco viveri.
Prossimamente verrà attivato un nuovo progetto, detto Emporio della Solidarietà dove i generi alimentari verranno distribuiti in maniera diversa. Si raccolgono i generi e poi vengono distribuiti alle famiglie in modo che le persone possano fare la spesa e scegliere . Sarà il comune a valuteremo in base al ISEE quanto una persona può avere bisogno. Per ora sono state monitorate 1700 persone, numeri importanti che devono far riflettere. Tante sono le persone italiane e straniere che si rivolgono alla Caritas, un valido punto di riferimento per i bisognosi della nostra città e non solo, un faro nel mare in tempesta della crisi.
Oltre a Mons. Suetta, all’incontro hanno preso parte: la direttrice del Centro di Ascolto di Sanremo Paola Raffaglio, il direttore Caritas diocesano Maurizio Marmo e l’operatore Marco Morraglia. Per Palazzo Bellevue erano presenti: la coordinatrice dei servizi sociali Rosetta De Marchi e l’Assessore ai Servizi Sociali Costanza Pireri.