Teologia Morale

“PARLANDO… DELL’UOMO” – L’introduzione alla nuova rubrica bisettimanale di Diocesi24

8 marzo 2015 | 09:44
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“PARLANDO… DELL’UOMO” – L’introduzione alla nuova rubrica bisettimanale di Diocesi24

La nostra rubrica proverà a parlare dell’uomo, analizzando le luci e le ombre dei contenuti che ci vengono proposti ogni giorno e confrontando tali sollecitazioni con il messaggio evangelico

Oggi si parla e si scrive tanto sull’uomo, sulla sua dignità, libertà, realizzazione, ma alla fine sembriamo tutti vagare in una profonda oscurità, generatrice solo di confusione. La maggioranza di noi è pronta a rivestire il ruolo sacro dell’opinionista, ma spesso applichiamo idee completamente opposte, quasi schizofreniche.

Contemporaneamente riusciamo a negare o sacralizzare la vita, inneggiamo alla libertà ma inventiamo nuove schiavitù, crediamo profondamente alla realizzazione della persona e poi rimaniamo imprigionati in realtà virtuali e fittizie. Questo è quello che accade nella quotidianità della nostra società occidentale, una società dove si muore per eccessivo benessere e dove la depressione e la noia sono le patologie più diffuse nei ceti sociali più alti (e non solo). La nostra società educa e trasmette un ideale di uomo con caratteristiche precise: ricchezza, bellezza, giovinezza eterna, sesso, libertà da tutto e tutti e ovviamente potere. Dato che non tutti possono raggiungere questa miscela di elementi inebrianti, è facile che subentri l’inadeguatezza e l’infelicità.

Riconoscere, ad es., ai più deboli la stessa dignità e lo stesso valore di chi rappresenta il modello ideale proposto dalla società contemporanea, è ormai un’utopia evangelica. Sembra quasi assurdo il brano tratto dalla lettera di San Giacomo Apostolo (2,1-5), che precisa chiaramente la scelta di Gesù verso i più deboli. Si confrontano due opposti, il ricco vestito lussuosamente, con un anello d’oro al dito e il povero con il suo vestito logoro. E’ovvio che il nostro rispetto e ossequio oggi sarebbe stato rivolto al primo e nei riguardi del povero, nell’ipotesi più ottimista si sarebbe provata pietà o, nell’ipotesi più realistica, disprezzo. La diversità determina paura, distacco, allontanamento, invece di produrre sentimenti più giusti, come sollecitudine, accoglienza e cura.

La nostra rubrica proverà a parlare dell’uomo, analizzando le luci e le ombre dei contenuti che ci vengono proposti ogni giorno e confrontando tali sollecitazioni con il messaggio evangelico.

(di Anna Rosaria Gioeni – TEOLOGA)