Rubrica Francescana |
Sanremo
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La Quaresima di San Francesco d’Assisi: parte integrante di un profondo cammino di conversione

1 marzo 2015 | 08:28
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La Quaresima di San Francesco d’Assisi: parte integrante di un profondo cammino di conversione

Questo è il tempo di preparazione in cui c’è bisogno di fare silenzio dentro di noi e di vivere un po’ di deserto, rimanendo soli, per ascoltare il Signore, per meditare la sua Parola e per esaminare la nostra vita, il nostro cuore e la coscienza

Il mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, il Vangelo di Matteo ci ammonisce: “non suonare la tromba davanti a te, come fatto gli ipocriti … non siate simili agli ipocriti … quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti”. Così come tutti i Santi, anche S. Francesco ha saputo far proprio questo atteggiamento andando alla radice dei problemi e parlando direttamente al cuore del frati e della gente, senza ipocrisie.

Dice Tommaso da Celano, il biografo di San Francesco: “Meditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le sue opere. Ma soprattutto l’umiltà dell’Incarnazione e la carità della Passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro”. (1 Cel. 84 : FF. 467 )

Forse non tutti sanno che S. Francesco non viveva una sola quaresima all’anno, bensì cinque, quindi nell’arco di un anno, passava più tempo nella penitenza e nel digiuno, che non nella festa o altro. La quaresima del Santo, infatti, era parte integrante di un profondo cammino di conversione, era la via ardua della conformazione a Cristo.

L’esempio del Santo di Assisi ci fa riflettere e comprendere su quanto sia importante entrare nella Quaresima così come siamo, senza dissimulare nulla e senza nascondere i nostri errori, in modo da permettere al Signore di toccare, rischiarare e convertire tutto il nostro essere e tutta la nostra vita.

Questo è il tempo di attesa e di preparazione in cui c’è bisogno di fare silenzio dentro di noi e di vivere un po’ di deserto, rimanendo soli, per ascoltare il Signore, per meditare la sua Parola e per esaminare la nostra vita, il nostro cuore e la nostra coscienza.

“La vita di S. Francesco – così come scriveva alcuni anni fa il Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la quaresima – fu un continuo salire il monte dell’incontro con Dio per poi ridiscendere, portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio”.