Il Punto di Don Simonetti

La condizione indispensabile per poter ascoltare è dare spazio al silenzio interiore

6 marzo 2015 | 23:19
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La condizione indispensabile per poter ascoltare è dare spazio al silenzio interiore

Cresce la consapevolezza dell’importanza della parola di Dio, l’ascolto e l’accoglienza della quale dispone ad affidarsi al Signore e a lasciarsi sostenere e guidare

La naturale evoluzione delle situazioni e delle abitudini influisce sulla mentalità e sulle azioni degli uomini e della società. In questo non è esente la comunità cristiana nel modo di vivere la Quaresima, tanto che alcune pratiche che in passato contraddistinguevano questo tempo, in particolare il digiuno e l’astinenza dalle carni, sono assai ridimensionate.

Oggi il fedele avverte l’esigenza di un maggior impegno di coerenza tra fede professata e vissuto quotidiano, così il tempo quaresimale è considerato come una palestra di vita, dove ci si libera dall’accumulo delle tossine del male, dalle incrostazioni delle miserie umane per essere rinnovati dall’incontro con il Signore, ricco di misericordia.

Cresce la consapevolezza dell’importanza della parola di Dio, l’ascolto e l’accoglienza della quale dispone ad affidarsi al Signore e a lasciarsi sostenere e guidare: esigenza prioritaria per chi vuole essere fedele discepolo.

La condizione indispensabile per poter ascoltare è dare spazio al silenzio interiore, favorito da quello esteriore ed ambientale, per questo il beato Paolo VI indicava, come una pratica penitenziale per l’uomo di oggi, l’impegno al “digiuno” della TV, mentre il filosofo Søren Kierkegaard diceva: “Se fossi un medico e uno mi domandasse un consiglio, gli risponderei: crea il silenzio! Così soltanto si può udire la parola di Dio”.

Un’altra esigenza attuale, molto avvertita per vari motivi, è l’urgenza di superare chiusure e indifferenze che ostacolano la solidarietà tra le persone e che determinano le scelte politiche, economiche e le relazioni tra le nazioni, il tutto regolato dalla legge del profitto in quello che Paolo VI ha definito “neo colonialismo economico” (Populorum Progressio – 1967).

La quaresima deve portarci a mettere in pratica quanto dice Vladimir Ghika: “Ricordarsi dei dimenticati è mettersi accanto a Dio che non dimentica nessuno”: premessa per un’umanità rinnovata nel bene.

DON GIACOMO SIMONETTI