Rubrica Malati

“Il cieco di Gerico: ricco di fede, libero dall’angoscia

24 marzo 2015 | 06:37
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“Il cieco di Gerico: ricco di fede, libero dall’angoscia

Fai sapere al sofferente che tieni a lui e fagli sapere che lo ami con il vero amore di Cristo: se piange, piangi con lui e se soffre, soffri con lui

Hai presente la sabbia che scotta, ma non t’importa perché sai che stai correndo verso il mare? Ecco, bisogna vivere così.

Gesù cammina verso Gerusalemme; dopo l’accoglienza festosa della folla, lo aspetta la passione, e ne è consapevole. E’ il momento per meditare sul nostro dolore. Quando la sofferenza ci colpisce, viene naturale chiederci il perché sia successo, e in quel momento non troviamo risposte perché c’è il buio davanti a noi.

Cerchiamo solo di liberarci dall’angoscia. Falliti i tentativi di evitare il patimento, è saggio affrontarlo per trarne degli insegnamenti utili a mitigare l’inevitabile malessere psicologico. Ciò alla luce della Bibbia, che afferma: la sera ci accompagna il pianto, ma la mattina viene la gioia (Salmo 30, 5).

Caro lettore che stai soffrendo, la luce del nuovo giorno spunterà: Dio l’ha promesso. Il dolore si attenuerà, non perché “il tempo guarisce le ferite”, ma perché sarai pronto ad accettarlo. Non siamo chiamati a dimenticarlo, ma a ricordarlo in modo diverso: io stesso l’ho sperimentato e ho ripreso a camminare con fede e a servire il Signore negli altri uomini.

Il Dio di consolazione ci consolerà e noi siamo in grado di consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione (2 Corinzi 1, 3-4).

Ecco che anche tu puoi diventare Cireneo sulla via Dolorosa: immedesimandoti in chi si trova nella prova e incoraggiandolo. Fai sapere al sofferente che tieni a lui e fagli sapere che lo ami con il vero amore di Cristo: se piange, piangi con lui e se soffre, soffri con lui.

Preghiamo il Signore che ci dia il Suo cuore compassionevole per il Suo popolo sofferente. Noi, che abbiamo già affrontato la fornace dell’afflizione.

(di Henricus Otten)