Dopo l’ingresso della NeMeA Sistemi di Sanremo anche il CIRA entra a far parte del DASS

31 marzo 2015 | 08:47
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Dopo l’ingresso della NeMeA Sistemi di Sanremo anche il CIRA entra a far parte del DASS

Con questo accordo il CIRA, già socio fondatore del Distretto Aerospaziale della Campania, punta a rafforzare la propria partecipazione ai Distretti Aerospaziali con l’obiettivo di migliorare il coordinamento delle specifiche competenze tecnologiche.

Venerdì scorso, 27 marzo presso l’ex Teatro Anatomico dell’Università di Cagliari, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) ha firmato l’ingresso nella compagine societaria del Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS).
Con questo accordo il CIRA, già socio fondatore del Distretto Aerospaziale della Campania, punta a rafforzare la propria partecipazione ai Distretti Aerospaziali con l’obiettivo di migliorare il coordinamento delle specifiche competenze tecnologiche.

Due mesi fa proprio la NeMeA Sistemi di Sanremo, valorizzando il lavoro svolto in questi anni in Sardegna per le Pubbliche Amministrazioni grazie ai collaboratori operanti nella sede locale di Alghero, era diventata ufficialmente socia del Distretto Aero Spaziale Sardegna, soggetto attivo nei settori dell’esplorazione dello spazio e dell’utilizzo di dati satellitari per il monitoraggio ambientale e la prevenzione delle sciagure.

NeMeA Sistemi con la sua comprovata capacità di coniugare e creare valore trasversale porta la sua esperienza nel monitoraggio di dati ambientali terrestri e marini (tramite il drone marino HYDRA) e alle proprie competenze nel remote sensing, l’osservazione della Terra dallo spazio tramite immagini da satellite e specificamente quelle acquisite dalla costellazione Sentinel/Copernicus lanciati da ESA (Agenzia Spaziale Europea) dotati di sensori SAR (radar ad apertura sintetica,in inglese: Synthetic Aperture Radar, da cui l’acronimo SAR, è un sistema di telerilevamento radar coerente, attivo e a microonde).

Il fine è la realizzazione di servizi avanzati di protezione civile, per aumentare la sicurezza dei cittadini e presidiare il monitoraggio, prevedere e gestire le condizioni dell’ambiente terrestre, marino e atmosferico, attraverso lo sviluppo di programmi userdriven e l’utilizzo di informazioni aggregate fornite dai dati di misurazione (GPS e Galileo) e SAR.

La giornata si è conclusa con la presentazione dell’originale logo del DASS, a cura dello stesso artista che lo ha ideato, lo scultore di fama internazionale Pinuccio Sciola.

L’artista di San Sperate ha “suonato” le sue famose pietre da cui ha tratto il logo con il motto “Lo spazio è memoria”. Un quadrato di calcare e un rettangolo di basalto sono stati al centro della presentazione. Pinuccio Sciola sfiora le sue pietre e regala sensazioni uniche. Il logo del Dass riproduce una pietra con righe e quadrati, vergata in parte da righe concentriche. “La pietra non è mai muta e sorda, racchiude memorie e storie. E rilascia suoni simili a quelli che gli studiosi dello spazio, come i fisici dell’università di Pisa, trovano sui pianeti”.