Rubrica di Catechismo

“Credo in Dio … creatore di tutte le cose visibili ed invisibili”

23 marzo 2015 | 08:11
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“Credo in Dio … creatore di tutte le cose visibili ed invisibili”

Se si scopre che tutto il creato è dono di un Padre che ci vuol bene, sarà molto più facile trovare un rapporto armonioso con la natura, e diverrà più logico lo sforzo comune per gestire le risorse della terra in modo intelligente

"Credo in Dio, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili" (Simbolo niceno-costantinopolitano) 

La professione di fede del Concilio Lateranense IV afferma: Dio, « fin dal principio del tempo, creò dal nulla l’uno e l’altro ordine di creature, quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo terrestre; e poi l’uomo, quasi partecipe dell’uno e dell’altro, composto di anima e di corpo… vertice di tutta la creazione ».(CCC 327, 343)

Quando San Francesco nel suo “Cantico delle Creature” chiama fratello il sole e sorella l’acqua, non dice tanto qualcosa di poetico o sentimentale, ma afferma una verità da lui intuita: l’unità esistente in tutto l’universo. E scoprendo il Creatore di tutte le cose, che è padre di ognuna, anche se in maniera diversa, le vede tutte, visibili ed invisibili, imparentate fra loro.

Grande compito della religione è quindi quello di educare al rispetto della natura, portando gli uomini a scoprire la presenza di Dio sotto la trama delle cose (sia del micro che del macro cosmo) e a far sbocciare nei cuori l’amore per Lui nella sua immensità, nella sua bellezza, nel suo splendore.

Se si scopre che tutto il creato è dono di un Padre che ci vuol bene, sarà molto più facile trovare un rapporto armonioso con la natura, e diverrà più logico lo sforzo comune per gestire le risorse della terra in modo intelligente, giusto, misurato, con una coscienza ecologica planetaria.

E se si riconosce anche che questo dono è per tutti i membri della famiglia umana, e non solo per alcuni, si porrà più attenzione anche ad ogni forma di solidarietà universale con un nuovo amore per l’uomo, che ci fa sentire responsabili tutti verso tutti, quelli di oggi e quelli di domani.

E’ evidente che, sia la salvaguardia dell’ambiente che l’edificazione della pace, sono possibili solo se praticati su scala planetaria. Così, ancora una volta, risuona nel cosmo una eco profetica delle parole di Colui che ha udito il primo vagito dell’Universo: “Che tutti siano uno”.

(di Franca Soracco)