Banca usuraia, il consulente del tribunale dà ragione ad una imprenditrice in difficoltà

25 marzo 2015 | 17:49
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Banca usuraia, il consulente del tribunale dà ragione ad una imprenditrice in difficoltà

Sos Utenti Liguria “Un altro caso di usura conclamata ed accertata dalla giustizia”

C’è un istituto di credito, che secondo un consulente tecnico del tribunale, ha applicato interessi usurai per ben 18 trimestri sul tasso primario, cioé il tasso trimestrale in capitalizzazione composta senza spese di conto ad una imprenditrice di Imperia che si è trovata in difficoltà finanziaria. Lo ha scritto su bianco nella sua perizia nell’ambito del procedimento “696 bis cpc – RG 836/13 , G.I.” e consegnato al presidente del tribunale di Imperia dottor Pinto. Si tratta di una prima importante battaglia vinta, ma la guerra è ancora molto lunga perché dovrebbe essere avviata una causa e quindi aprire un eventuale processo. A dare notizia è stata l’“SOS Utenti Liguria & Utenti Aziendali Web Facebook” che, in collaborazione con lo studio di avvocati Roggeri – Grappiolo di Arma di Taggia e il centro elaborazione dati contabili bancari A.L.R. di Antonio La Rocca. Hanno curato la consulenza tecnica di parte civile in corso di causa insieme allo studio del commercialista Giuseppe La Rocca, attuale Presidente dell’ordine dei commercialisti di Sanremo.

“Per noi – sottolinea Antonio La Rocca – si tratta di un altro successo, un altro caso di usura conclamata ed accertata dal Tribunale di Imperia da parte di un consulente.Nessuna sorpresa ha riservato l’accertamento tecnico, per l’ennesima volta la banca chiamata in causa ha violato la legge e vessato il cliente in stato di bisogno”. Secondo La Rocca “Non è un caso isolato, dopo la sentenza pilota del maggio 2012, n.572-12 della corte d’Appello di Genova che attualmente è pendente in Cassazione per il perfezionamento di ulteriori doglianze non meglio definite dai giudici di secondo grado. Diversi tra l’altro sono gli accertamenti in fase di definizione e già sanzionati con “l’usura bancaria” ex art 1815 2^ comma, che attendono il definirsi della causa ordinaria per la restituzione totale dell’indebito oggettivo usuraio e dei danni morali e materiali anche relativi alla illegittima ed errata segnalazione alla centrale dei rischi”.

Entrando nel merito l’Atp ex art. 669 bis, altro non é che un procedimento di accertamento tecnico ultra – veloce senza addivenire a sentenza, con una tempistica di sviluppo tra deposito e nomina di Ctu e esperimento della stessa che va da un minimo di 8 mesi a un massimo 12 mesi circa e che accerta lo stato dei rapporti tra banca e cliente.

“In questo caso – spiega La Rocca – l’imprenditrice di Imperia si era trovata in difficoltà in seguito a rapporti con la banca e posta ingiustamente in una posizione di sofferenza a fronte di un errato saldo banca negativo a suo sfavore ammontante a 26.754,84 euro – spiega la vicenda La Rocca -.Ebbene, successivamente, in base ad una rideterminazione effettuata dal consulente del tribunale, appunto avvalendosi dello strumento dell’ATP, il saldo é risultato addirittura attivo a favore della cliente per la somma di 61.708,11 euro. Ciò ha completamente ribaltato la situazione e la cliente é passata da una posizione di debito, erroneamente e dolosamente addebitata a suo carico, alla sua reale posizione di credito nei confronti della banca con uno storno di interessi passivi (riaccredito), di 89.121, 84 euro”, conclude la Rocca.