“Sulla Via di Emmaus”: la nuova rubrica di Pastorale – Chi è l’evangelizzatore?

 Correva l’anno 1975 quando Paolo VI nella esortazione apostolica “Evangelii Nuntiandi” al numero 14 sottolineava con decisione che: «Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare.»

L’evangelizzazione è un servizio di annuncio per scoprire l’appartenenza a Dio e vivere la vita in perfetta sintonia con Dio, l’evangelizzazione è uno svelamento, è vedere ciò che si può realizzare. Un evangelizzatore deve avere uno sguardo attento, paziente e lungimirante per annunciare il Vangelo.

Un evangelizzatore non deve mai togliere la speranza alle persone; la speranza è il grande contenitore che lo Spirito Santo offre all’animo umano per seminare la parola di Dio. Inchiodare il prossimo nei suoi limiti e non alimentare alcuna speranza alle persone che il Signore mette sul cammino di ogni è cristiano è una contro testimonianza dell’amore e della misericordia evangelica.

Benedetto XVI, nelle prime righe della lettera enciclica “Deus Caritas Est” esprime con grande efficacia il senso primo e ultimo di ogni evangelizzatore: l’incontro trasformante con la persona di Gesù di Nazareth: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.»

(di Don Claudio Luigi Fasulo)