Unità dei cristiani: il messaggio di Padre David Hart, ministro della Comunità Anglicana

In questa particolare Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani con il tema: “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4,7), che offre un tempo di riflessione e promuove le preghiere e gli incontri di carattere ecumenico, noi di Diocesi24 abbiamo voluto aderire all’iniziativa raggiungendo telefonicamente i ministri delle diverse Chiese per raccogliere un messaggio di unità tra le diverse chiese cristiane.

Il secondo ad essere stato raggiunto è Padre David Hart, ministro della Comunità Anglicana (residente a Mentone)

Cosa possiamo imparare dall’incontro ecumenico di lunedì sera?
L’incontro di lunedì sera si è articolato su tre punti fondamentali: imparare a conoscere noi stessi, imparare a convivere con gli altri e diventare un unico popolo missionario. In particolare, radunati lunedì sera, abbiamo potuto vedere che pur parlando lingue differenti, arrivando da paesi e realtà diverse e celebrando riti disuguali siamo tuttavia chiamati nel Regno di Dio come fratelli e sorelle in Cristo. Non ci è stato, infatti, chiesto di negare quello che siamo, ne di far finta di essere qualcos’altro ma anzi, incoraggiati da Gesù, siamo invitati al dialogo come popoli meravigliosi e unici, in comunità e unione tra le Chiese che Dio ha fatto.

Un messaggio ecumenico per l’unità dei cristiani?
Quando il mondo ci guarda come cristiani, spesso tristemente, ci vede giudicarci a vicenda, combattendo per tenere ognuno la “propria” acqua nella “propria” caraffa.
In Africa abbiamo una parola “ubuntu” che è difficile tradurre con un termine ma che significa che una persona è tale per via delle altre persone, ossia che abbiamo bisogno l’uno dell’altro per essere pienamente quello che Dio ci siamo ad essere, per scoprirci e riconoscerci nel Suo Infinito Amore.

In questo periodo di guerre e scontri qual è l’impegno da attuare per l’unità dei cristiani?
Qui in Italia e in Francia, ma anche in tante altre parti d’Europa e del Nord Africa, siamo toccati dalle vite di bambini, uomini e donne che hanno sofferto brutalmente, che ogni giorno perdono tutto: lavoro, casa, vestiti e talvolta anche il cibo.
Portare il Regno di Dio a queste persone è un compito troppo grande per chiunque di noi, per qualsiasi comunità o per qualsiasi chiesa ma con fede ed unità come unica Chiesa santa, universale e apostolica possiamo fare cose ancora più grandi e impariamo insieme a diventare un popolo missionario.