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Sanremo
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Non può esservi felicità nel compiere il male, solo la rettitudine risponde alle esigenze del cuore

23 gennaio 2015 | 23:08
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Non può esservi felicità nel compiere il male, solo la rettitudine risponde alle esigenze del cuore

Olivier Clement ricorda: “L’uomo che vive secondo lo Spirito diffonde intorno a sé serenità e pace, diventa un creatore di vita, di giustizia, di bellezza”

Chissà perché siamo soliti evidenziare il male e a dimenticare facilmente il bene che, ringraziando il Signore, è pur presente nel mondo. Un motivo può essere che il male è causa di problemi, di sofferenze, mentre il bene viene considerato come fatto dovuto e scontato.

Può essere anche che, poiché nel nostro intimo si avverte la bontà come esigenza fondamentale dell’agire, ogni uomo è particolarmente colpito da un comportamento negativo.
Comunque sia, questa è una prova concreta che non può esservi felicità nel compiere il male e che soltanto la rettitudine risponde alle esigenze del cuore umano.

Di fronte alle violenze, alle ingiustizie, alle cattiverie, all’egoismo sfrenato, guai allora lasciarsi conquistare dal pessimismo, dalla sensazione della loro ineluttabilità per cui ci si arrende facilmente, rinunciando anche ad un minimo impegno di contrasto.

Eppure esiste un’attesa di bene per cui, soprattutto il credente, deve darsi da fare conoscendo la verità che Olivier Clement ricorda: “L’uomo che vive secondo lo Spirito diffonde intorno a sé serenità e pace, diventa un creatore di vita, di giustizia, di bellezza”.

Non è una semplice affermazione, è piuttosto una constatazione che si trae dalla vita e dalle opere degli uomini che si dedicano al servizio del prossimo con generosa dedizione, come i santi. E la Chiesa ce li propone come esempio da seguire per rafforzare il fronte della solidarietà e dell’amore.

Questi testimoni hanno vissuto, come afferma Leon Bloy, convinti che: “Gesù è al centro di tutto. E’ impossibile colpire un essere umano senza colpire lui, umiliare qualcuno senza umiliare lui, maledire o uccidere uno qualsiasi senza maledire o uccidere lui”.

E’ un programma di vita e insieme un forte ammonimento oggi per noi, dopo i recenti tragici eventi di distruzione e morte. Dovremmo concludere con Ennio Flaiano: “La realtà sta superando la satira”, se non esistesse uno spiraglio di speranza.

DON GIACOMO SIMONETTI