Si è svolto questa mattina al seminario Pio XI il secondo incontro per la formazione del clero
La benedizione al ministero e la fraternità sacerdotale siano per questo Natale un segno particolarmente luminoso e visibile della presenza del Signore Gesù in mezzo a noi, che è salvezza per tutti
Il Vescovo Antonio, durante la preghiera introduttiva, ha preso spunto dal tema della luce, tipico dell’avvento, e dalle immagini evangeliche della città collocata sul monte e dell’essere luce del mondo per riflettere insieme ai sacerdoti presenti.
Attraverso la lettura di alcuni brevi passaggi della Lumen Gentium, Mons. Suetta, ha ricordato che la missione di Cristo, ossia illuminare tutti gli uomini con la sua luce, risplende sul volto della Chiesa. Ha poi continuato con un riferimento a San Paolo, che nella seconda lettera ai corinzi al capitolo terzo parla del glorioso ministero del Vangelo collegandolo all’esperienza di Mosè, che avendo la possibilità di parlare faccia a faccia con Dio tornava in mezzo al popolo con il volto talmente luminoso che gli altri non potevano sostenere la sua vista ed era quindi costretto a coprirsi il volto con un telo.
Rivolgendosi poi ai confratelli presenti, il vescovo, ha collegato questo esempio alla vita e al servizio sacerdotale affinché siano testimonianza del vangelo della grazia e del ministero glorioso che è stato loro affidato, evidenziando che tra tutte le vie di santificazione, che si conoscono e si condividono con i fedeli, per i sacerdoti gli strumenti di santificazione sono fondamentalmente due: lo stesso ministero, ossia il servizio a Cristo, per suo popolo e la comunione. A questo proposito i sacerdoti, saggi collaboratori dell’ordine episcopale e suo aiuto e strumento, costituiscono con il loro vescovo un solo presbiterio, sebbene destinato a uffici diversi. Nelle singole comunità locali di fedeli, i presbiteri rendono in un certo modo presente il vescovo, a cui sono uniti con cuore confidente e generoso, e ne assumono, secondo il loro grado, gli uffici e la sollecitudine che egli esercita con dedizione quotidiana rendendo visibile la chiesa universale, portando un grande contributo all’edificazione di tutto il popolo cristiano e contribuendo al lavoro pastorale di tutta la Diocesi, anzi di tutta la Chiesa.
In virtù della comunità nell’ordinazione e missione tutti i sacerdoti sono tra loro legati da un’intima fraternità che deve spontaneamente e volentieri manifestarsi nel mutuo aiuto spirituale e materiale, pastorale e personale, nel regno e nella comunione di vita, di lavoro e di carità.
La benedizione al ministero e la fraternità sacerdotale siano per questo Natale un segno particolarmente luminoso e visibile della presenza del Signore Gesù in mezzo a noi, che è salvezza per tutti.
L’incontro è proseguito con la relazione Goffredo Boselli, monaco di Bose, che ha avviato il ciclo di riflessioni sulla liturgia con una relazione dal titolo: "L’intelligenza spirituale della liturgia"