Natale 2014 |
Sanremo
/

Messaggio di Auguri del Vescovo Antonio in occasione del Santo Natale

24 dicembre 2014 | 11:31
Share0
Messaggio di Auguri del Vescovo Antonio in occasione del Santo Natale

Il mio augurio è che per tutti noi questo Natale sia “vero”; non una casella del calendario, non una tradizione, non un fatto commerciale, ma un’occasione unica, imperdibile, preziosa, indispensabile. Un Natale vero, appunto

“Venne tra la sua gente…” (Gv, 1,11)

Ancora una volta il Mistero del Natale avvicina la vita dell’uomo chiedendogli di non lasciarsi soltanto lambire o sfiorare, ma di entrare in profondità, di permettere che il Figlio di Dio “pianti la sua tenda e venga ad abitare in mezzo a noi” (cfr. Gv 1,14).
Il Bambino Gesù appare nella notte, nell’umana fragilità, nel contesto caldo della fede di chi lo accoglie e nella gelida indifferenza di chi non lo vuole o non lo riconosce.

Come un bimbo appunto, fragile, timido, discreto, alla mercè… un bimbo, un infante, un essere cioè che non parla… inizia così la storia di Dio con noi, l’Emmanuele, la storia della Parola che si è fatta carne.
Mi piace accostare la natività al dialogo con la donna Samaritana: “dammi da bere” (Gv 4, 7): egli nasce per dissetare l’uomo, arso nella ricerca del bene, della verità, della pace, della gioia; lo fa in punta di piedi, nel silenzio, tendendo le mani e mendicando accoglienza, casa, pane, amore e fiducia.

L’evangelista Giovanni mentre annuncia l’Evento, evidenzia una triste trama dell’avventura umana: “la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1, 5): in questa amara e realistica costatazione è però nascosto anche il misterioso segno di una forza e di una sicura vittoria; il verbo che si traduce “non l’hanno accolta” significa anche “non l’hanno catturata”.

Il Mistero del Natale è proprio qua: con la nascita del Figlio di Dio l’uomo finalmente ritrova la strada, e ciò accade gratuitamente, sorprendentemente, senza che l’uomo lo meriti, senza che sia neppure capace di desiderarlo o di pensarlo, senza che l’uomo possa ancora perderlo.

È purtroppo possibile che il buio rifiuti la luce, ma non è possibile che la luce venga sconfitta dalla notte. E infatti quella notte risplende più chiara del giorno.

“Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se queste donne si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.
 Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani…” (Is 49,15-16).
Natale ci parla della fedeltà di Dio. È questa la verità.

Il mio augurio è che per tutti noi questo Natale sia “vero”; non una casella del calendario, non una tradizione, non un fatto commerciale, ma un’occasione unica, imperdibile, preziosa, indispensabile. Un Natale vero, appunto.

Un pensiero particolare ai fratelli e sorelle ammalati, perchè sia sentita la mia vicinanza nella vostra esperienza di malattia, che genera sofferenza, disagio e solitudine. Tutto ciò vi rende particolarmente vicini al mistero del l’incarnazione del Figlio di Dio nato nella povertà, anche se magari toglie qualche aspetto esteriore della festa.

Voglio ringraziarvi perché so che vivete la vostra fragilità nella condivisione del dono e della preghiera per le tante necessità della Chiesa e del mondo. Vi chiedo il dono natalizio della preghiera per me è per la nostra Chiesa di Ventimiglia – San Remo e accompagno la mia benedizione con l’augurio di pace, salute, serenità è vera letizia.

Buon Vero Natale a Tutti!

+ Antonio Suetta, Vescovo