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Intervista al seminarista Nuccio Garibaldi

5 dicembre 2014 | 15:03
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Intervista al seminarista Nuccio Garibaldi

Stasera, durante l’appuntamento mensile con la Lectio Divina guidata dal vescovo: Nuccio, insieme ad altri due seminaristi, Thomas e Antonio, sarà ammesso tra i candidati al Sacramento dell’Ordine

La storia di Nuccio: studente di vita
Mi chiamo Antonio Eugenio Garibaldi, ma tutti mi conoscono come Nuccio. Sono nato nel 1956, secondo di quattro fratelli, e vivo a Santo Stefano al mare, paese al quale sono legato da un affetto infinito. Le mie origini, tuttavia, sono anche sanremasche perché mia madre è di Sanremo ed io sono nato, orgogliosamente, nella casa dei nonni in Piazza San Siro. Dopo le scuole medie, in collegio a Villa Magnolie (quanti ricordi stupendi anche lì), il Ginnasio ed il Liceo di San Remo mi sono iscritto all’Università, dove mi sono laureato, molti anni dopo, in Storia Medievale. Sono nel frattempo entrato nel mondo del lavoro ma nella vita ho fatto diversi impieghi che non avevano nulla a che fare con i miei studi. E adesso, alle soglie della… pensione, mi tocca studiare di nuovo. Anche se in realtà lo faccio volentieri perché mi piace.

La chiamata parte da lontano… dalle origini ad oggi
La mia chiamata parte da lontano, infatti, avevo già fatto un’esperienza in Seminario proprio dopo il Liceo ed i primi anni di Università a Genova, ma non era forse il momento e ho ripreso la mia vita e lo studio. Ho continuato comunque a lavorare nella mia parrocchia ed anche in altre comunità. Ma il pensiero è rimasto, ed il Signore, nonostante tutti i miei limiti ed i miei sbagli, mi ha aspettato con quella pazienza e quel l’amore che solo Lui ha. Così, in mezzo a tante difficoltà ed incomprensioni, che però sono servite a maturare e a cogliere il vero senso di tutto il mio percorso umano, alla fine eccomi qui.

Un evento che ha segnato in particolare la vocazione
Il momento decisivo è stata la morte di mio padre. Avevo chiesto di entrare in Seminario, ma la risposta tardava e così mi ero deciso a fare un’esperienza di servizio da volontario. Proprio mentre stavo organizzando il mio nuovo futuro ho ricevuto una risposta positiva dal Seminario di Chiavari che mi ha accolto nel settembre 2012. Sento una grande riconoscenza nei confronti di Mons. Tanasini, Vescovo di Chiavari, e per gli educatori che mi hanno guidato e formato in questi anni: don Stefano e don Federico su tutti.

Com’erano le giornate prima di entrare in seminario
Prima di entrare in Seminario lavoravo e qui … continuo. Anche se la vita a Bordighera non è certo paragonabile a quella di chi lavora. Mi sento, infatti, un privilegiato anche per questo. Vivere in comunità un cammino di preghiera e di studio, di amicizia e condivisione, è un altro grande regalo che il Signore mi ha fatto; anche grazie ai superiori, agli insegnanti, alle suore e alle tante persone che ogni giorno ci aiutano.

La quotidianità del seminarista
Piena, stupendamente piena di cose da fare, di persone da incontrare, di momenti di preghiera e di silenzio, di vita comune, di tutto quello che desideravo e sognavo da tanti anni.
Un’autentica vita di comunità, con certo anche le difficoltà che possono nascere dal fatto che siamo tutti diversi, ma con la gioia di scoprire che , nella diversità, ognuno di noi è chiamato ad essere parte viva della Chiesa. Soprattutto però sono giornate vissute nella mia Diocesi e nel mio Seminario. Nella mia terra e fra la mia gente. Un sogno che si realizza. Per questo devo dire grazie a Gesù e a coloro che sono stati suoi strumenti: Il nostro Vescovo Antonio, don Ferruccio, e i tanti sacerdoti che in questi anni sempre mi hanno accompagnato con la preghiera e con la loro amicizia e stima. A tutti vorrei dire un grazie grande come il loro cuore.

Non è mai troppo tardi per dire SI. Un messaggio per le vocazioni
Il momento lo decide il Signore, questo è certo. Credo siano tante le persone che possono decidere, non perché lo dico io beninteso, di mettersi in ascolto per capire quello che Dio ci chiede. Non occorre fare cose straordinarie, ma vivere con profondità quello che abbiamo. L’ascolto della Parola, la vita sacramentale, la capacità di servire con amore quelle persone che il Signore mette sulla nostra strada. Vorrei consigliare – in base alla mia piccola e poverissima esperienza – a chi è in ricerca di sforzarsi, magari facendo qualche sacrificio, per partecipare alla Messa tutti i giorni. Da lì, dall’Eucaristia inizia ogni cammino.

Un pensiero per i giovani
Il Signore vi vuole bene. Anche se tante volte non riusciamo a vedere chiaro nella nostra vita. Fidatevi di Gesù. Quello che Lui vi chiede è impegnativo e spesso faticoso. Crescere è faticoso. Ma i suoi doni e la sua amicizia riempiono il cuore e la vita. Come nello studio, nello sport e in tutte le cose che amiamo e che facciamo con serietà, ci viene chiesto di mettercela tutta. Facciamo la nostra parte. Il Signore non ci delude, anzi la sua misericordia va al di là di ogni nostro desiderio. "Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!" Vi abbraccio tutti e tutte, prego per voi e vi chiedo di pregare per noi.

Stasera, durante l’appuntamento mensile con la Lectio Divina, guidata dal vescovo: Nuccio, insieme a Thomas e Antonio, sarà ammesso tra i candidati al Sacramento dell’Ordine.