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Il Papa in Turchia: un seme di speranza per una popolazione ai margini

5 dicembre 2014 | 16:16
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Il Papa in Turchia: un seme di speranza per una popolazione ai margini

“La carità è la sorgente e l’origine di tutti i beni, ottima difesa, via che conduce al cielo. Colui che cammina nella carità non può errare, né avere timore. Essa guida, essa protegge, essa fa arrivare al termine”

Il recente viaggio apostolico in Turchia di Papa Francesco è stato un’ulteriore conferma della linea e degli obiettivi propostosi dall’attuale pontefice. Anzitutto la volontà di uscire per raggiungere ogni periferia e situazione di emergenza per annunciare il vangelo della gioia e della pace, Vangelo che sollecita alla riconciliazione, all’impegno per la pace nella solidarietà.

Un messaggio profetico, costituito dall’annuncio e da gesti non solo simbolici, capace di aprire brecce nei cuori, abbattere muri di odio, violenze ed oppressioni nelle nazioni, riunire credenti di religioni e fedi diverse.

L’evento, compiutosi nel breve arco di tre giorni, ha gettato un seme di speranza in una regione del pianeta sconvolta dall’immane tragedia di intere popolazioni che devono forzatamente emigrare per sottrarsi allo sterminio, perpetrato in modo aberrante anche nel nome della religione.

Gli incontri ad Ankara con i governanti turchi, la visita e la preghiera, silenziosa, nella grande Moschea Blu, in origine Basilica cristiana di Santa Sofia ad Istanbul, l’incontro fraterno con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, nella sede patriarcale del Fanar e la partecipazione alla divina liturgia nella festa patronale dell’apostolo Andrea, lasciano una traccia profonda, che a suo tempo darà i frutti sperati. Un’espressione di San Fulgenzio di Ruspe aiuta a cogliere la motivazione e offre quasi una descrizione sintetica della visita di papa Francesco in Turchia e la speranza di felici sviluppi.

“La carità è la sorgente e l’origine di tutti i beni, ottima difesa, via che conduce al cielo. Colui che cammina nella carità non può errare, né avere timore. Essa guida, essa protegge, essa fa arrivare al termine”.

L’amore ha spinto Dio ad inviare suo Figlio nel mondo per tendere la mano all’uomo, costretto ad una vita di emarginazione dal peccato e dalle relative conseguenze nefaste. Così Papa Francesco impegna la Chiesa a seguire l’esempio di Gesù continuandone la missione.

DON GIACOMO SIMONETTI