Albenga: inaugurata da Mons. Antonio Suetta la prima falegnameria sociale della Liguria
«Progetti come questi -afferma il presule- sono importanti per due motivi: innanzitutto perché nascono dal basso per rispondere alle esigenze delle persone e in seconda battuta perché sono replicabili e facilmente riproducibili nella nostra società»
Le "pecore nere"? ad Albenga fanno la differenza, infatti, è stata inaugurata dal vescovo S. Ecc. Mons. Antonio Suetta la prima falegnameria sociale della Liguria.
Chi l’ha detto che “pecora nera” debba essere un’accezione negativa? Lo ha smentito a gran voce la falegnameria “PeguaNeigra” di Albenga, all’interno del Polo 90, inaugurando ufficialmente il suo essersi ingrandita. Dialetto ligure, passione e voglia di rilanciarsi. Un laboratorio di lavoro e reinserimento sociale firmato dalla cooperativa Jobel, che ha presentato con orgoglio i suoi falegnami, ex detenuti della casa circondariale di Sanremo, che in due anni hanno imparato i segreti del legno e come lavorarlo.
«Il progetto -spiega il presidente della cooperativa Jobel Alessandro Gulla- è nato da un’idea in cui le persone svantaggiate, tra cui ex detenuti e richiedenti di asilo politico, sono al centro e non ai margini. Da noi le cosiddette “pecore nere” etichettate dalla società sono invece il fulcro della nostra attività. Inoltre la nostra falegnameria sociale possiede un’altra caratteristica in quanto opera in una dimensione ambientale dove i materiali di scarto vengono riutilizzati e divengono mobili di qualità».
Un’inaugurazione in grande stile per un progetto che, come sottolineato dal presidente della cooperativa Jobel, Alessandro Gulla, “non rimanga solo sulla carta, ma possa essere vivo e continuativo”.
«C’è grande soddisfazione -spiega l’assessore regionale alle Politiche Sociali e alla Cooperazione allo Sviluppo Lorena Rambaudi- per un progetto partito da un bando regionale per l’inclusione rivolto al sociale. Questa nuova realtà è qualcosa di unico e guarda non solo al presente ma anche al futuro al fine di creare le giuste condizioni per un’autonomia successiva. Un vero e proprio investimento sul territorio e per il territorio che deve essere valorizzato al meglio».
Dall’oggettistica e i mobili per gli asili nidi del comprensorio alla carpenteria in legno, tutto nel rispetto della natura, privilegiando materiale rinnovabili e riciclati. Un mix vincente di valore aggiunto per il territorio e le persone. Tutto senza dimenticarsi del bello che c’è nella passione per il proprio lavoro, nel creare oggetti di valore e nella tenacia dei “nuovi” falegnami.
In un momento difficile dal punto di vista economico -dichiara il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano- tutto ciò che può portare speranza e occupazione deve essere svolto. Questo progetto rientra proprio in questa direzione ed unisce il sociale con le prospettive future dei giovani. Sono orgoglioso che esperienze di questo tipo possano svilupparsi nella mia città».
Presente all’inaugurazione di questa mattina anche il vescovo diocesano di Ventimiglia – San Remo, S. Ecc. Mons. Antonio Suetta.
«Progetti come questi -afferma il presule- sono importanti per due motivi: innanzitutto perché nascono dal basso per rispondere alle esigenze delle persone e in seconda battuta perché sono replicabili e facilmente riproducibili nella nostra società».
«Quello di oggi – afferma Simone Gaggino, coordinatore Confcooperative di Savona Imperia- è un ulteriore esempio di quanto la cooperazione, anche in ambito sociale, oltre che occupazionale, sia un valore aggiunto per il territorio»