2 Novembre: La crisi colpisce i crisantemi. Prezzi più alti e calo di vendite
Secondo un’ indagine Ismea nel distretto sanremese il prodotto immesso sul mercato è risultato in linea con i volumi dello scorso anno, in presenza però di prezzi in aumento anche del 20% e di una domanda più orientata verso le varietà multifiore
Un 2 novembre con meno crisantemi. Il fiore che in Italia ricorda soprattutto il giorno dei defunti, mentre in molti Paesi è il simbolo di vita, forza d’animo e pace, quest’anno, è rimasto tagliato dalla crisi. La stessa crisi che continua a colpire e a farne le spese, sono i commercianti.
I prezzi sono aumentati e le vendite hanno subito un importante calo. Una situazione che si ripete ormai da 3-4 anni. Il costo di un crisantemo in alcuni chioschi è di un euro. Si arriva fino a 2,50 euro. Secondo un’ indagine Ismea nel distretto sanremese il prodotto immesso sul mercato è risultato in linea con i volumi dello scorso anno, in presenza però di prezzi in aumento anche del 20% e di una domanda più orientata verso le varietà multifiore rispetto al fiore unico.
“Con la crisi che c’è – racconta una commerciante che da anni gestisce un piccolo negozio di fiori davanti al cimitero di Taggia – sono davvero poche le persone che possono permettersi di comprare i crisantemi. Vendiamo pochissimi fiori. Giustamente, chi ha 10 euro in tasca, li usa per comprare il pane”. La produzione del crisantemo ha sicuramente una delle tecniche piu’ complesse ma la Coldiretti, ritiene ingiustificato l’aumento dei prezzi al dettaglio.