PATRONATI: PETIZIONE CONTRO I TAGLI PREVISTI DAL GOVERNO
“Invitiamo i cittadini a presentarsi presso le sedi del Patronato per firmare la petizione”
I patronati sono soggetti privati di pubblica utilità che, per legge, devono fornire assistenza gratuita ai cittadini per 92 famiglie di servizi, sotto il controllo del Ministero del Lavoro. In provincia di Imperia il patronato Inas è presente nelle sedi CISL di Sanremo, Ventimiglia, Arma di Taggia, Imperia e Bordighera.
Le nostre attività hanno l’unico obiettivo di aiutare tutte le persone, senza alcuna distinzione, ad orientarsi tra le tante normative e iter burocratici, facilitando il loro rapporto con la Pubblica amministrazione; agevolandole nella compilazione e presentazione delle domande agli Enti previdenziali e assicurativi; accompagnandole fino al riconoscimento dei diritti, anche con l’assistenza legale e medico-legale necessaria.
Il finanziamento delle attività e dell’organizzazione degli Istituti di patronato, regolato dall’articolo 13 della legge 152/2001, avviene attraverso il “Fondo patronati”. Esso viene gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il fondo è alimentato da una quota parte (lo 0,226%) dei contributi previdenziali che tutti i lavoratori versano alle casse previdenziali, per assicurare tutele fondamentali – previste dall’art. 38 della Costituzione – anche a chi non può permettersele. Il 70% dell’attività svolta dal patronato non prevede alcun tipo di finanziamento.
Cosa prevede la legge di stabilità? La legge di stabilità prevede un taglio al fondo patronati così articolato: a) abbattimento dell’aliquota dallo 0,226% allo 0,148% con una decurtazione del fondo di 150 milioni di euro; c) diminuzione dell’acconto per l’attività effettuata dall’ 80% al 45% .
Quali conseguenze?
L’insieme delle norme proposte comporta la sostanziale eliminazione del sistema patronato, che non potrà più garantire né la gratuità nell’accesso alle prestazioni che rendono esigibili i diritti sociali né il supporto agli enti previdenziali che oggi consente il funzionamento degli stessi, non in grado di gestire le istanze dei cittadini. Ogni 30 milioni di taglio al fondo, 1.000 operatori di patronato rischiano il licenziamento. Considerato che il taglio previsto per il 2015 ammonta a più di 298 milioni di euro, nel 2015 sono a rischio 9.000 posti di lavoro.
Il sistema è a rischio chiusura anche perché le norme che restringono l’anticipazione delle risorse per l’attività svolta strangoleranno finanziariamente gli istituti di patronato, portando di fatto ad un’impossibilità operativa a partire dal prossimo anno. Con un taglio di questo tipo i patronati verrebbero privati di liquidità sufficiente, bloccata dal ritardo di minimo 3 anni nei saldi del finanziamento.
Perché diciamo no al taglio?
I cittadini pagano le tasse per un servizio che dovrebbe essere erogato dall’Inps. A causa dei tagli, l’ente previdenziale ha progressivamente chiuso gli sportelli al pubblico e ha demandato tutte le procedure al sistema informatico.
La tensione sociale che sarebbe scaturita dalla mancanza di interlocuzione diretta tra cittadini ed Inps è stata contenuta grazie all’intervento dei patronati, che hanno svolto un importante ruolo suppletivo rispetto all’ente. Il fondo per il 2013 ammonta a 430 milioni, mentre il sistema dei patronati garantisce complessivamente al bilancio dello Stato un risparmio annuo di oltre 657 milioni di euro, cioè di 564 milioni di euro per l’Inps, 63 milioni di euro per l’Inail e 30,7 milioni di euro per il Ministero degli Interni. Invitiamo i cittadini a presentarsi presso le sedi del Patronato per firmare la petizione contro i tagli previsti dal Governo.
Il Responsabile Territoriale INAS-CISL Imperia-Sanremo Mario Sassu