Paolo Portoghesi inaugura la stagione autunnale dei Martedì Letterari
Portoghesi presenterà ” Il sorriso di Tenerezza” in anteprima nazionale.
Inaugurazione della stagione autunnale domani 7 ottobre nel Teatro dell’Opera ore 16.30 con un’anteprima nazionale.
Il prof. arch. Paolo Portoghesi presenta in anteprima nazionale la sua ultima opera “Il sorriso di tenerezza. Letture sulla custodia del creato” ,Invito alla lettura di Raffaele Cardinale Farina, un manifesto per la salvaguardia e il rispetto della vita e del mondo in cui viviamo. Intervento musicale l’Orchestra Sinfonica di Sanremo con il maestro Caterina Bergo Marzolla all’Arpa.. Introduzione musicale all’evento a cura della scuola Ottorino Respighi.
L’architetto Paolo Portoghesi pubblica con la Libreria Editrice Vaticana il volume Il sorriso di tenerezza – Letture sulla custodia del creato, che “nasce dal desiderio di spingere il lettore a riconoscere nella bellezza del creato l’impronta del Creatore”. Il titolo dell’opera – che insieme alle riflessioni dell’autore presenta una antologia di testi di ispirazione cristiana sul rispetto del creato – si riferisce a una metafora di Simone Weil, secondo la quale il sorriso di Gesù risplende nelle bellezze della terra, ma richiama anche le parole di Papa Francesco, che più volte ha usato l’espressione “tenerezza”. “Il libro raccoglie scritti che appartengono a epoche diverse, lungo un percorso a ritroso di quasi tremila anni – spiega Portoghesi –. Vicini o lontani nel tempo, però, tutti sono di grande attualità perché riguardano il rapporto tra l’uomo e il creato in un periodo in cui alla cura e all’utilizzo equilibrato, si è sostituito lo sfruttamento e la rapina, con il risultato di far sì che ogni generazione lasci alla successiva un ambiente di vita peggiorato e impoverito”.
Certo, riconosce l’autore, “nel creato non c’è solo bellezza e armonia, ma ci sono anche conflitti, dissonanze, crudeltà e tanto dolore”. Ma “la gioia che si prova ammirando la bellezza del creato”, e questo è il filo conduttore del volume, “non avrebbe il senso profondo che ha, se non si leggesse in essa, insieme alla fragilità e alla grazia, l’imminenza del dolore (…) Dietro la complementarità di gioia e dolore si manifesta del resto il mistero della libertà dell’uomo, della sua capacità di scegliere e di decidere”.
Il libro si articola in undici capitoli, a iniziare dall’Antico e dal Nuovo Testamento, quindi dal libro della Genesi ai Vangeli, poi la Patristica, con passaggi, tra gli altri, di San Clemente, Sant’Ilario di Poitiers, ed Efrem il Siro, Cirillo e Basilio Magno, Ambrogio e Agostino, la cultura medioevale con Ildegarda di Bingen e Francesco d’Assisi, la cultura umanistica e della Riforma cattolica, con brani di Leon Battista Alberti e Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Ignazio di Loyola, Teresa d’Avila e Giovanni della Croce, il Romanticismo con Hölderlin, Novalis e Chateaubriand, la cultura moderna, da Dostoevskij a Bloy, Peguy, Rilke e Bernanos, Luzi e Turoldo, l’impegno del Concilio Vaticano II e degli ultimi Papi, da Pio XII a Francesco, con un approfondimento finale dedicato alla via pulchritudinis, in quanto la bellezza del creato rimane “per la cultura cristiana elemento chiave per avvicinarsi a Dio, per sentirne la presenza e comprenderne quindi l’amore dimostrato per l’uomo e per ogni altra creatura”.
Numerosi altri ancora sono gli autori citati in questo volume, che alterna i loro brani, le considerazioni dell’autore e decine di foto che ritraggono magistralmente animali, piante, paesaggi urbani e fenomeni naturali, realizzate dallo stesso Portoghesi, che ha progettato edifici ospitati in quasi tutte le regioni italiane – dalla Grande Moschea di Roma al teatro di Catanzaro, dal parco urbano di Albano, alla piazza di Poggioreale, dal Quartiere Latino di Treviso, al comprensorio residenziale Enel a Tarquinia, dalla piazza Leon Battista Alberti di Rimini, a chiese presso Salerno, Terni, Vicenza, Calcata, Castellaneta –, ma anche all’estero, come la reggia di re Hussein di Giordania, la Torre del Respiro a Shanghai, il quartiere turistico “Mar Azul” in Argentina, la Grande Moschea di Strasburgo, un’unità residenziale a Berlino, un centro culturale a Khartoum, diverse opere in Nigeria.
Paolo Portoghesi vede la natura “come un grande libro da sfogliare, con appassionata dedizione, per rintracciare in ogni sua pagina l’impronta del Creatore – annota nell’invito alla lettura, posto a inizio del volume, il cardinale Raffaele Farina, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa –. È da questa propensione a vedere l’invisibile nel visibile che è nato questo libro che raccoglie le testimonianze dell’atteggiamento cristiano di fronte alla natura e quindi della volontà di custodirla come un dono prezioso utilizzandola per le necessità della vita, con amorosa gratitudine verso il Creatore”.
Tenendo però presente la “differenza sostanziale tra l’uomo e le altre creature viventi – precisa Portoghesi – : l’uomo è il solo che, in quanto cosciente della sua condizione di abitante del pianeta, ha nei suoi confronti e nei confronti di tutti i suoi abitanti, precise responsabilità che non può condividere, anche se lo volesse, con nessuno dei suoi coinquilini.
Paolo Portoghesi
Paolo Portoghesi
Da quando a ventidue anni ha cominciato a occuparsi di architettura, Paolo Portoghesi, nato a Roma nel 1931, combatte a tutto campo contro l’amnesia che ha dato alla modernità l’illusione di aver azzerato la storia e che rischia, a suo parere, di portarla oggi verso il naufragio nell’irrazionalismo.
Figura anomala, che unisce al talento dello storico e del critico quello dell’architetto creatore, si è scontrato con molti dei protagonisti della cultura architettonica italiana, da Zevi a Benevolo, a Tafuri, sostenendo la necessità di ridare spazio alla tradizione intesa come stimolo all’innovazione nella continuità.
«Il metodo storico di Portoghesi», ha scritto Argan, «non consiste nella operazione relativamente facile di trovare Palladio in Aalto o Borromini in Wright, ma nella operazione inversa e più difficile di trovare Aalto in Palladio e Wright in Borromini; ergo nel dimostrare che, dati Palladio e Borromini, non possono non esserci Aalto e Wright e quello che viene dopo fino all’impegno morale, personale dello storico. Si entra così in un ordine di necessità, lo stesso per cui lo storico non può non essere un politico: la poetica non è la premessa, ma la necessità etica dell’impegno sul piano operativo dell’arte.»
La carriera accademica di Paolo Portoghesi comincia nel 1962 con l’incarico di professore di Letteratura Italiana presso la facoltà di architettura dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove si era laureato nel 1957. Dal 1967 al 1977 insegna nella facoltà di architettura del Politecnico di Milano, di cui è preside dal 1968 al 1976. Dal 1995 al 2007 è stato professore di Progettazione presso la facoltà di architettura “Valle Giulia” della “Sapienza”, dove oggi è professore emerito e titolare del corso di Geoarchitettura.
Le principali architetture di Portoghesi sono la casa Baldi nel 1959, la chiesa della Sacra Famiglia a Salerno, le biblioteche civiche di Avezzano e Abano Terme, l’accademia di Belle Arti de L’Aquila, i complessi residenziali ENEL a Tarquinia, “Borsalino” ad Alessandria (altri in Romagna e nella Repubblica di San Marino e il più recente, a Roma, il “Quartiere Rinascimento 1”); i complessi residenziali, commerciali e direzionali a Bologna, Abano Terme e a Senigallia (nell’area ex-Sacelit, in corso di elaborazione), il complesso di piazza civica, giardino e piscina a Poggioreale in Sicilia e la piazza intitolata a Leon Battista Alberti a Rimini (altre piazze sono quelle di Ascea, Castelgandolfo e Fondi; è anche l’autore del restauro della piazza del Teatro alla Scala a Milano); il salone nello stabilimento termale “Il Tettuccio” a Montecatini, la scuola albergo a Vieste nel Gargano (altre scuole sono ad Asti, Roma e Abano Terme; l’ultima realizzata è “Il borgo della Conoscenza”, una scuola di post-dottorato nel “Podere Camporlecchio” presso Rapolano Terme (SI)); la sede dell’Associazione Industriali di Avellino, le terme del Centino a Nocera Umbra, l’Istituto di Studi Filosofici ad Ascea e l’hotel Meridien – ex Savoia – a Rimini, la valorizzazione e recupero funzionale degli edifici storici dell’ospedale San Giovanni a Roma (nell’ambito delle opere per il Giubileo), il teatro “Nuovo Politeama” a Catanzaro, l’ampliamento del Municipio di Tregnago e la ristrutturazione dell’ex scuola elementare di Faetano, nella Repubblica di San Marino. Della fine del 2006 è l’inaugurazione del “quartiere latino” di Treviso, restauro dell’area dismessa “ex Ospedale Santa Maria dei Battuti”, come sede dell’Università di Treviso e quartiere residenziale Nel giugno 2012, a Padova, è stata inaugurata la “Torre dell’Angelo”, un edificio che ospita i laboratori, per 400 ricercatori nel campo dell’oncologia pediatrica, della Fondazione “Città della Speranza”
La sua opera più nota è la moschea di Roma, con l’annesso Centro Islamico Culturale; tra il 2000 e il 2012 ha realizzato la Grande Moschea di Strasburgo, inaugurata a settembre e, nello stesso tempo, la chiesa della Madonna della Pace a Terni, la nuova chiesa parrocchiale di Calcata (VT) e il nuovo cimitero di Cesena; una nuova chiesa a Castellaneta (TA) è in costruzione. Nel 2010 ha progettato i nuovi arredi per la sala di lettura del salone sistino della Biblioteca Vaticana.
Domenica 12 ottobre nell’ambito della Fai Marathon ore 18.00 sala Dorata inaugurazione della mostra: Pietro agosti l’ingegnere podestà. “Tempo, è questo, di guardare seriamente al futuro” ( P. Agosti giovedì 26 maggio 1927 dal discorso di insediamento a palazzo Nota). Relaziona sulla figura di Pietro Agosti amministratore Leone Pippione, vice presidente della Famija Sanremasca.
L’esposizione rimarrà aperta tutti i giorni sino al 3 novembre ad ingresso libero.
Il 14 ottobre in collaborazione con Lions Club Sanremo Host Vittorio Feltri presenta nel teatro dell’opera alle ore 16.30. il libro “Buoni e Cattivi”le pagelle con il voto ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo . ( Gli specchi Marsilio).